Grammy 2025, una ripartenza per l’industria dell’intrattenimento?
Lo scorso 2 febbraio, si sono tenuti i Grammy 2025 durante i quali la Recording Academy ha deciso di sorprenderci positivamente. Molte delle statuette assegnate hanno, infatti, saputo fotografare correttamente lo status dell’industria musicale premiando – almeno per una volta – la qualità rispetto alla quantità. Tuttavia, perché dobbiamo guardare a questa edizione come un punto di partenza e non un traguardo? Beyoncé e Doechii trionfano ai Grammy 2025: cosa ci riserva il futuro? Come vi abbiamo raccontato QUI, nelle […] L'articolo Grammy 2025, una ripartenza per l’industria dell’intrattenimento? proviene da Rapologia.it.

Lo scorso 2 febbraio, si sono tenuti i Grammy 2025 durante i quali la Recording Academy ha deciso di sorprenderci positivamente. Molte delle statuette assegnate hanno, infatti, saputo fotografare correttamente lo status dell’industria musicale premiando – almeno per una volta – la qualità rispetto alla quantità.
Tuttavia, perché dobbiamo guardare a questa edizione come un punto di partenza e non un traguardo?
Beyoncé e Doechii trionfano ai Grammy 2025: cosa ci riserva il futuro?
Come vi abbiamo raccontato QUI, nelle categorie rap hanno trionfato tre artisti, dei quali due donne. Not Like Us di Kendrick Lamar si è aggiudicata Best Rap Performance e Best Rap Song, mentre 3:AM di Rapsody ed Erykah Badu il grammofono per Best Melodic Rap Performance. Infine, Doechii che con Alligator Bites Never Heal è diventata la prima a vincere in questa categoria con un mixtape.
Da un lato, è ormai indiscussa la posizione di K-Dot nel panorama contemporaneo: un artista in grado di mettere d’accordo varie fasce di pubblico e la critica all’unanimità. La vera nota positiva è data dalla vittoria di Rapsody e Doechii.
Non è un mistero che, per decenni, la Recording Academy ha faticato a tributare alle rapper il giusto riconoscimento: vi basti pensare al fatto che Nicki Minaj non abbia mai vinto una statuetta e che abbiamo dovuto aspettare il 2019 per vedere la prima solista – Cardi B – trionfare per Best Rap Album. Già Lauryn Hill si era aggiudicata la vittoria nel 1997, ma come parte del celebre collettivo The Fugees.
Ecco quindi che il riconoscimento di Alligator Bites Never Heal come Best Rap Album è la prova di un panorama musicale che, finalmente (?), ha pienamente accettato e integrato anche le donne. Un risultato reso possibile da chi, negli ultimi anni, ha combattuto in questo senso con il proprio talento e successo.
La nota più rilevante è però data dalla vittoria di Beyoncé con COWBOY CARTER in Album of the Year. Nelle altre 34 vittorie – sì, avete letto bene – l’artista non era mai riuscita ad intascarsi questo premio. Una situazione a dir poco imbarazzante dato il calibro di progetti come BEYONCÉ o LEMONADE.
E proprio Lauryn Hill era stata l’ultima artista afro americana ad emergere in questo campo con The Miseducation. Era il 1999…
Guardiamo allora al significato di questa vittoria: finalmente, una delle piattaforme di intrattenimento più note ha riconosciuto il contributo di un’artista afro americana all’interno di una delle categorie principali. Fino a questo momento, infatti, avevamo visto Ms. Knowles-Carter vincere nelle categorie pop, dance o r&b mentre le colleghe bianche continuavano ad aggiudicarsi il ben più prestigioso grammofono d’oro per Album dell’Anno.
Per l’Academy, la vera sfida arriva adesso e – in questo senso – i Grammy 2025 sono un punto di partenza più che d’arrivo. Saranno, infatti, le prossime edizioni a dimostrare se le conquiste di quest’anno sono state solamente un’eccezione o una genuina e sincera presa di coscienza.
Doechii e Beyoncé ci hanno regalato alcune delle prove musicali migliori del 2024 e sono entrambe accomunate dal talento e dalla capacità di andare ben oltre la loro zona di comfort: un’abilità che allarga i confini dei generi musicali arrivando quasi ad annullarli completamente.
Da un lato, COWBOY CARTER: un omaggio alla cultura country, ricco al contempo di influenze gospel, blues e persino rap. Dall’altro, Alligator Bites Never Heal dove Doechii si muove tra hip-hop e r&b accompagnandoci lungo un percorso coerente, nonostante le svariate contaminazioni.
Cosa portiamo quindi a casa dai Grammy 2025? Sicuramente, un’industria apparentemente onesta e più consapevole nei confronti del contributo degli artisti contemporanei, al di là di classifiche e numeri di streaming. Inoltre, il riconoscimento di un panorama in continua evoluzione, dove non esistono limiti e dove la libertà creativa continua ad essere la carta vincente.
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