Damiano David sui Maneskin e Sanremo: “La nostra vittoria non aveva senso”

Damiano David ripercorre i primi tempi dei Maneskin, l’Eurovision e la vittoria a Sanremo: “Impensabile” Ormai lanciato nella sua carriera da solista, Damiano David riflette sul passato con i Maneskin parlando dei primi tempi a X Factor, della sicurezza che gli ha permesso di emergere e di cosa ha imparato in questi anni. Pare poco, […] L'articolo Damiano David sui Maneskin e Sanremo: “La nostra vittoria non aveva senso” proviene da LaScimmiaPensa.com.

Mar 8, 2025 - 09:37
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Damiano David sui Maneskin e Sanremo: “La nostra vittoria non aveva senso”

Damiano David ripercorre i primi tempi dei Maneskin, l’Eurovision e la vittoria a Sanremo: “Impensabile”

Ormai lanciato nella sua carriera da solista, Damiano David riflette sul passato con i Maneskin parlando dei primi tempi a X Factor, della sicurezza che gli ha permesso di emergere e di cosa ha imparato in questi anni. Pare poco, ma ne sono passati ormai otto da quel lontano secondo posto nell’edizione 2017 del talent.

“Non so per quale motivo ma ero convinto di essere il più bravo di tutti. Negli anni ho perso questo lato, più facevo cose importanti e più mi mettevo in dubbio. Però all’epoca pensavo che entravamo [a X Factor], facevamo fare quello dovevamo fare e poi se vincevamo o meno non faceva differenza”.

“Ero riuscito a passare l’iper sicurezza agli altri. Era di facciata perché mi proteggevo da ansie e dubbi. Loro essendo musicisti migliori di me erano più tecnici e studiati e mi supportavano. Loro sono bravi, io sono bravo. Perché non dovevamo funzionare? C’è tutto quel pre che non si vede in televisione che mi aveva fatto capire le mie possibilità”, sostiene Damiano.

“Quando dovevamo fare le artist proposition portando le canzoni ai giudici, tutti avevano una media di 5-6 brani mentre noi abbiamo suonato 40 pezzi in 2 ore e mezza. Manuel Agnelli aveva detto: ‘Dobbiamo solo decidere che giorno fare questa canzone’. Di nostra indole eravamo già più pronti, poi quella visibilità o la usi o la perdi. Devi battere forte e costruire una carriera”.

E sull’inaspettato trionfo a Sanremo nel 2021 confessa: “A livello mentale per me Sanremo è Sanremo, è impensabile. La nostra vittoria non aveva senso, c’erano tipo sette canzoni mega forti da Fedez e Franci a Noemi. C’era un sacco di gente forte. Noi avevamo il nostro pubblico in Italia ma non eravamo ancora quello che rappresentiamo oggi”.

“Era la nostra prima partecipazione. La vittoria non l’ho mai capita e tutt’oggi non la capisco proprio. Il pubblico ci ha consegnato questo attestato”. Dopo Sanremo, sempre quell’anno i Maneskin vinsero l’Eurovision e ci ricordiamo tutti del coca-gate: “Io ho sbagliato a fare il test antidroga e a smentire”, ammette Damiano.

“Io continuo a dirlo. Dovevo essere per sempre quell’icona che questo potrebbe essere così matto che in mondovisione nel momento più importante della sua vita non resiste…”, dice, riflettendo se la formula ‘bello e dannato’ non gli avrebbe in fondo fatto più gioco, col senno di poi.

Sul successo iniziale del quartetto, Damiano rimarca: “È qualcosa che si basa molto sulla teatralità, sullo fare spettacolo. C’erano solo tre-quattro canzoni forti. Noi eravamo un finto underdog perché avevamo una canzone molto pop [Chosen]. Ha una struttura pop e io sono un songwriter pop. Eravamo super glam in quell’ambiente giustissimo”.

Fonte: Il Mattino

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