Bluvacanze e il padel: una scommessa nata dalle agenzie

Il padel da disciplina sportiva a prodotto turistico. Una storia che sembra essere di successo. Lo dicono i numeri in rapida crescita. In Italia ci sono 1,5 milioni di praticanti, 9.700 campi, 700 nuovi solo nel 2024. Sono oltre 4mila i campi indoor: il 42% dei campi italiani, 2,7 campi da padel per ogni struttura sportiva. ... L'articolo Bluvacanze e il padel: una scommessa nata dalle agenzie proviene da GuidaViaggi.

Mar 7, 2025 - 14:15
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Bluvacanze e il padel: una scommessa nata dalle agenzie

Il padel da disciplina sportiva a prodotto turistico. Una storia che sembra essere di successo. Lo dicono i numeri in rapida crescita. In Italia ci sono 1,5 milioni di praticanti, 9.700 campi, 700 nuovi solo nel 2024. Sono oltre 4mila i campi indoor: il 42% dei campi italiani, 2,7 campi da padel per ogni struttura sportiva.

Nel mondo ci sono circa 25 milioni di praticanti (Fonti: Gazzetta dello Sport, Federazione Internazionale di Padel, Fip, PadelBiz.it, Corriere dello Sport, Sport e Finanza). A dare la portata del fenomeno e ad accendere un riflettore su questo trend è Bluvacanze in occasione della presentazione della seconda edizione del suo BluPadel Tour 2025.

La scommessa

Il network ha deciso, infatti, di scommettere su questa disciplina, che in Italia è arrivata in ritardo rispetto ad altri Paesi (nasce in Spagna, ndr). E’ diventata subito una moda, un trend in crescita e anche una delle motivazioni di viaggio per chi è appassionato. In linea con quello che è il modo di concepire, almeno per una parte del mercato, la vacanza oggi, cioè sulla scia delle proprie passioni ed esigenze, come stare bene e divertirsi. E così succede che oggi le persone, prima di andare in vacanza in un luogo, chiedano se ci sia il campo da padel, fanno domande tecniche. Allo stesso modo, anche il fronte del tour operating ha saputo cavalcare l’onda e ci tiene a comunicare quali strutture siano dotate di campi da padel o se ne abbiano in costruzione.

BluPadel Tour è un progetto che nasce direttamente dalle agenzie del network. Due in particolare rappresentate dagli agenti di viaggi e sportivi praticanti Patrick Pederiva e Gabriele Conrotto. Sono loro i capofila di questo discorso diventato poi prodotto turistico su cui il network ha deciso di investire con un piano quinquennale.

Entrambi praticano questo sport e hanno saputo promuoverlo con successo, assieme ai circoli sportivi del loro territorio. Ne è una nata una community di appassionati che può diventare occasione per proporre anche altre forme di vacanza. Basti dire che Conrotto ha creato e portato un gruppo di 50 giocatori alle Maldive e ora è in partenza per l’Oman con giocatori e non.

Tutto ciò dimostra la validità di alcune teorie di cui si sente spesso parlare, che in questo caso sono diventate realtà. Oggi ci sono agenzie che “investono per farsi conoscere dalle comunità locali e dal territorio. Non stanno più sedute dietro la scrivania, ma cercano di intercettare un pubblico, partecipando a eventi sul territorio dove hanno interesse ad essere presenti – afferma Antimo Russo, della direzione network del Gruppo Bluvacanze -. Oltre a ciò che fanno le agenzie, Bluvacanze quale network crea un movimento grazie al quale l’agenzia partecipa alla tappa senza spendere nulla”. Un circuito virtuoso con gli sponsor, i circoli interessati a partecipare e le agenzie che possono promuoversi sul territorio.

Il test del 2024

Il progetto è stato lanciato nel 2024, l’anno di prova in cui sono state fatte 48 tappe. I vincitori di ogni tappa hanno fatto la finale a Torino e il vincitore è andato a Sharm. Il format ha ottenuto risposte superiori alle attese, con la partecipazione non solo degli appassionati a questo sport, ma anche degli accompagnatori, al punto tale che è stato replicato anche quest’anno, con la seconda edizione del torneo e la finale a Marrakech. Il finalista avrà accesso diretto alla finale del 2026, saltando così le qualificazioni.

Bluvacanze ha studiato il fenomeno, ha creato un board, “dopo i primi t.o. che hanno creduto in noi abbiamo ampliato la ricerca ad altri settori. Abbiamo realizzato una padel bag che diamo ai giocatori – spiega Silvia Mussatrade marketing & partnership manager del Gruppo Bluvacanze – e abbiamo valutato che potevamo osare e proporre il progetto anche a partner extra settore, con iniziative di co-marketing”.

I partner ad oggi che hanno sposato l’iniziativa sono sei. L’idea è stata quella di creare qualcosa di diverso sul mercato, un evento sul territorio, nei diversi comuni italiani, con un costo accessibile a tutti (25 euro il costo di iscrizione al torneo, ndr). Mussa invita a considerare anche che tutto ciò diventa “un elemento in più per le agenzie del network che non partecipano alle tappe”, perché la finale di Marrakech è un viaggio aperto a tutti, non solo per chi è interessato al torneo. Il modello di business resta infatti fondato sulla vendita del viaggio (in agenzia).

Le agenzie al centro

Sono due le leve di questa iniziativa. Una è la capillarità delle agenzie del gruppo, 900 punti vendita, l’altra è la capillarità di questo sport che sta spopolando, prova ne è il fatto che solo nel 2024 sono stati aperti 700 nuovi campi da un anno all’altro e continuano a crescere. Come sottolineato dal network si tratta di un fenomeno sportivo nazionale e popolare che ha permesso di portare avanti un progetto che mette le agenzie al centro.

“Le persone vogliono andare in vacanza anche per vivere esperienze – ha affermato Russo -. C’è una fascia di mercato che ha bisogno di una proposta sportiva, che diventa il focus per cui il cliente sceglie la destinazione. Si va in quel luogo perché si può giocare a padel. Da qui si è sviluppata sempre di più l’esigenza di creare campi all’interno delle strutture. Ad oggi abbiamo già 36 tappe confermate per il 2025 fatte da 20 agenzie – fa sapere il manager -. C’è una tappa dove due agenzie hanno deciso di mettersi assieme, mentre il 30 marzo abbiamo 7 tappe in contemporanea. Sono i circoli di padel che ci chiamano per poter avere una tappa all’interno del torneo. Tutto ciò diventa anche una comunicazione sul punto vendita, sul circolo e da quest’anno abbiamo anche una piattaforma web in cui si possono trovare le informazioni sulle tappe”, ma come precisa il manager l’iscrizione non può essere fatta online, deve essere fatta nella agenzia di viaggi.

Quest’anno sono 100 tappe, con l’obiettivo di 4mila partecipanti con 70 agenzie di viaggi aderenti al progetto. “L’obiettivo è avere un cliente in più in agenzia – afferma Russo -, ma anche fornire una consulenza specifica, che prevede una conoscenza tecnica sportiva. Le agenzie oggi non devono conoscere solo come sono le spiagge, quando c’è l’alta o la bassa marea, ma devono essere in grado di fornire anche i dettagli tecnici di una disciplina sportiva”. Da qui la necessità di fare formazione.

Il profilo del giocatore

Chi è il giocatore tipo appassionato di questa disciplina? Sulla base di quanto comunicato dal network, “il target vede circa un 75% di giocatori tra 25 e 50 anni – racconta Russo -. Non c’è un settore specifico di appartenenza sul fronte della professione, è trasversale. Il 43% sono donne e il 57% uomini. Può diventare uno dei due viaggi che si fanno in un anno. E’ diventato mass market, anche nella scelta di vacanza delle famiglie”.

In merito alle destinazioni più richieste legate alla pratica di questa disciplina, il manager fa presente che “si va per budget di spesa, l’Italia è ricca di campi, ma non è satura”. Il padel è una moda in crescita, quando si lancia un’idea, ci si basa su un progetto di cinque anni, cosa che ha fatto anche Bluvacanze in questo caso. Russo fa presente che “stanno nascendo altri sport che potrebbero sostituire il padel, ma il nostro è un progetto fondato per durare almeno fino al 2030“. Il manager aggiunge anche che “avere la follia di credere in un progetto è possibile se dietro c’è un team. L’invito che lancio ai colleghi è di seguire questa scia perché il retail ha bisogno di segmenti di mercato in agenzia”.

Stefania Vicini

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