Ascolti TV e total audience: alla ricerca dell’equilibrio
Il concetto di Total Audience e la sua importanza negli ascolti Tv. Una riflessione sulle prossime mosse di Auditel The post Ascolti TV e total audience: alla ricerca dell’equilibrio appeared first on Davide Maggio.

A primo acchito potrebbe sembrare “tanto rumore per nulla”, almeno osservando i dati che quotidianamente pubblichiamo su queste pagine. Ma la Total Audience è qualcosa di più grande e complessa del semplice dato giornaliero che, ad uno sguardo più largo, rimane comunque significativo.
Innanzitutto, anche se 50-100 mila spettatori addizionali potrebbero sembrare pochi, in realtà raccontano molto sulla capacità di attrazione di prodotti come le soap e quelli targati Maria De Filippi, che hanno un pubblico fedele che sceglie e non subisce.
Allo stesso tempo, anche perchè le variazioni sono nel complesso marginali, il prossimo passo dovrà essere l’unificazione dei due standard (relativi ai programmi e non alle fasce). Del resto, al di là di un primo periodo di sperimentazione, non si capisce perchè gli ascolti delle dirette streaming da cellulare non debbano essere equiparati a quelli delle altre dirette. La riflessione piuttosto andrebbe fatta sull’inclusione del dato differito nello stesso giorno della messa in onda che attualmente è contenuta in entrambi gli standard. Il dato differito ‘mescolato’ al dato live potrebbe “alterare” il dato di share, nel significato intrinseco di fotografia di ciò che gli italiani stanno guardando in quel momento, e creare condizioni di iniquità tra programmi. Le visioni differite ‘same day‘ sono conteggiate all’interno della stessa giornata auditel: per cui chi va in onda prima ha più tempo per cumulare spettatori rispetto a chi va in onda dopo. Tuttavia, questo resta un problema più teorico che pratico, considerando che, al momento, pochi programmi hanno un pubblico differito rilevante nell’arco della stessa giornata. Il caso eclatante è l’ultimo episodio de Il Trono di Spade nel lontano 2019. Il dato dell’episodio, trasmesso alle 3 di notte, è stato pari a 569 mila spettatori medi con una share del 30%. In realtà però “solo” 115.000 spettatori l’hanno seguito in diretta (share live 8%). Ma si è trattato di un unicum.
Se invece ampliassimo l’analisi ai 3, 4 (l’ascolto consolidato a 4 giorni è lo standard per le pubblicità lineari sul mercato Italiano) o 7 giorni, il peso della total audience cambierebbe, soprattutto per le fiction di prima serata, che vengono viste e riviste nei giorni successivi alla messa in onda lineare. Il recente debutto de Le Onde del Passato, al 24 febbraio, in total audience ha raggiunto 3,1 milioni di ascoltatori per la prima puntata: un incremento del +13,4% rispetto al risultato della tv lineare pari a 2,75 milioni (la classifica dei programmi che nella stagione 2023/2024 hanno guadagnato di più con lo streaming: Mare Fuori ottiene un ascolto incrementale del +339%).
Finora Auditel ha lasciato libertà ai brodcaster, ma è auspicabile che si arrivi a un criterio condiviso per la pubblicazione dei dati differiti. Se ogni rete iniziasse a comunicare i dati a proprio piacimento (cosa avvenuta solo in parte), si rischierebbe il caos. Basterebbe comunicare i dati consolidati a 4 o 7 giorni per dare omogeneità e trasparenza. In questo dato potrebbero facilmente rientrare anche le anteprime in streaming.
Il ruolo della total audience assume ancora più importanza se si considera l’età media sensibilmente più bassa dello spettatore in streaming.
In definitiva da un lato si auspica la convergenza tra gli standard quotidiani, dall’altro l’implementazione di uno standard con i dati differiti che possa dare ai brodcaster una regola. In attesa dell’arrivo degli ott. Ma questo è un altro capitolo.
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