Anteprima DOVE People. Gio Evan: “In viaggio cerco chi sono”
Ribelle e anticonformista per vocazione, parolaio, viandante e cantastorie, Gio Evan (Giovanni Giancaspro, classe 1988) i suoi talenti li ha trovati viaggiando. Poeta, scrittore, cantautore e artista di strada, dopo una fuga in India da adolescente, durata tre anni e raccontata nel suo primo libro, Il florilegio passato, ha girato l’Europa e il Sudamerica in bicicletta dal 2007 al 2015 e ha vissuto in L'articolo Anteprima DOVE People. Gio Evan: “In viaggio cerco chi sono” sembra essere il primo su Dove Viaggi.
Ribelle e anticonformista per vocazione, parolaio, viandante e cantastorie, Gio Evan (Giovanni Giancaspro, classe 1988) i suoi talenti li ha trovati viaggiando. Poeta, scrittore, cantautore e artista di strada, dopo una fuga in India da adolescente, durata tre anni e raccontata nel suo primo libro, Il florilegio passato, ha girato l’Europa e il Sudamerica in bicicletta dal 2007 al 2015 e ha vissuto in Amazzonia con gli sciamani.
Grazie anche all’enorme successo ottenuto sui social con le sue poesie, Gio ha continuato a pubblicare libri in versi e in prosa, l’ultimo si intitola Il piccolo libro delle grandi domande (Rizzoli). Nel frattempo, ha dato vita a progetti musicali di successo come Ribellissimi, il suo quarto album in studio, uscito a gennaio 2024, che lo ha portato in giro nei teatri d’Italia con il suo Fragile/Inossidabile Tour, 16 date tutte sold out. A dicembre 2024 è uscito l’album BDSR una riedizione di Biglietto di Solo Ritorno del 2018, con alcune poesie inedite. Tra i suoi tanti progetti correlati c’è Evanland, il Festival internazionale del mondo interiore, dedicato alla crescita spirituale e alla musica, che quest’anno si terrà il 26-27 luglio ad Assisi. Un artista sempre in movimento.
“Devo accettare il fatto che trasformo ogni cosa in viaggio” è un verso di una sua poesia. Quando è nata questa consapevolezza?
«È nella mia natura, il movimento. Nasce facile, era in dotazione con la mia nascita. Vengo al mondo con due gambe, la voce, una pelle tirata bene e il viaggio. Non è consapevolezza: è me. Io non riesco a non farlo, forse soffro di claustrofobia in dimensione extra-large, non posso stare chiuso in un solo paese troppo a lungo, soffoco».
Che cosa cerca nel viaggio?
«Cerco le altre parti di me, le versioni che non posso tirar fuori nelle mie confortevoli Italie, nelle comodità della mia casa. Cerco chi sono quando attraverso in Giappone un bosco di bamboo cresciuto in silenzio nei millenni, cerco la mia reazione di fronte a un’anaconda di 12 metri a Rio Negro. Cerco i movimenti che sono quando pratico un altrove che da me non esiste».
Crede che ogni luogo abbia qualcosa da insegnare?
«I luoghi hanno un’anima, vibrano, sono pazzescamente vivi quanto noi, più di noi. Una montagna ha più vita più anime e più storia di noi, un mare, un fiume, nessuno è privo di energia, di racconti. Perfino il lago narra storie a chi va a visitarlo in ascolto. Poi è come dicevo poco fa, ogni luogo conduce a esperienze inesplorate, a noi stessi. Come puoi sapere chi sei di fronte all’immensità amazzone se non hai vissuto l’Amazzonia? Ogni luogo illumina». (Continua…)
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