Achille Lauro pubblica la lettera della madre che racconta quegli Incoscienti giovani

Sanremo 2025 Achille Lauro la madre invia una lettera che racconta un ragazzo insonne e ossessionato dalla scrittura, un ragazzo che non diceva di voler diventare cantante, ma che già da piccolo cercava nelle parole un modo per dare senso al mondo. C’è un punto centrale in questa lettera: l’amore come faro. Sua madre racconta una […] L'articolo Achille Lauro pubblica la lettera della madre che racconta quegli Incoscienti giovani proviene da All Music Italia.

Feb 13, 2025 - 02:43
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Achille Lauro pubblica la lettera della madre che racconta quegli Incoscienti giovani

Sanremo 2025 Achille Lauro la madre invia una lettera che racconta un ragazzo insonne e ossessionato dalla scrittura, un ragazzo che non diceva di voler diventare cantante, ma che già da piccolo cercava nelle parole un modo per dare senso al mondo.

C’è un punto centrale in questa lettera: l’amore come faro. Sua madre racconta una casa aperta, popolata da giovani con storie difficili, da ragazze in fuga, da amici senza famiglia. Lauro non è cresciuto solo, ma in una comunità affettiva costruita sull’accoglienza. Non è difficile, leggendo queste righe, ricollegare questa esperienza alla sua musica: la sensibilità, l’attenzione per chi è ai margini, l’immaginario ribelle che non è mai solo provocazione, ma anche un racconto di solitudini condivise.

Achille Lauro la lettera della madre

Lauro ha sempre avuto una fissazione per la scrittura.
La mattina, quando mi svegliavo, entravo in camera sua e lo trovavo ancora sveglio a scrivere. Lo sgridavo perché non dormiva mai. Aveva solo 11 anni.
Si imbarazzava, nascondeva i fogli. Non ha mai detto “scrivo canzoni” o “voglio fare il cantante”, ma ho capito presto che per lui scrivere era un modo per superare momenti difficili.

In mezzo a tutto quello che abbiamo vissuto, ho sempre cercato di insegnargli cosa fosse l’amore, convinta che chi impara a seguire quel faro, presto o tardi, riconosca la strada.
E così è stato.
Lauro è cresciuto in casa con ragazzi che non erano miei figli, ma che ho accolto come tali.

Figli di storie difficili e case famiglia dove io facevo volontariato.
È cresciuto insieme alle ragazze di strada, ricordo quando andavo di notte sui marciapiedi con Don Giovanni a convincerle a scappare da quella vita e a trovare un posto sicuro, e molte volte, restavano a casa nostra.
È cresciuto con i suoi amici, ragazzi con famiglie inesistenti, errori alle spalle, rabbia dentro.
Li conosco tutti. Sono stati come figli anche per me.
Giovani incoscienti, ma con un grande cuore.

Oggi Lauro è adulto e insieme cerchiamo di sostenere tutti quei posti dove ci sono ragazzi che hanno bisogno: dagli ospedali, alle comunità e ovunque ci sia necessità.
Sono grata di tutto questo e di vedere che oggi lui non si dimentica di chi ha bisogno e di chi era come lui.
Nonostante tutto quello che abbiamo passato, Lauro ha riconosciuto quel faro e ha imparato l’unica cosa che conta realmente: l’importanza di amare e il bisogno di tutti noi di essere amati.
Se quei ragazzi non avessero conosciuto l’amore, incluso mio figlio, forse si sarebbero persi in cerca di quell’amore che non avrebbero mai trovato.

Mamma 

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