Virtua Fighter 5 R.E.V.O.: dai la cera, togli la cera

L’abbiamo detto molte volte negli ultimi anni: la riscossa del genere dei picchiaduro è una realtà, e a noi fa molto piacere. Certo, non tutto va sempre per il verso giusto, ancora sui titoli più belli, ma generalmente la situazione sembra rosea: e mentre attendiamo gli immediati sviluppi di Fatal Fury: City of the Wolves […] L'articolo Virtua Fighter 5 R.E.V.O.: dai la cera, togli la cera proviene da Vgmag.it.

Feb 16, 2025 - 10:25
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Virtua Fighter 5 R.E.V.O.: dai la cera, togli la cera
Virtua Fighter 5 R.E.V.O.

L’abbiamo detto molte volte negli ultimi anni: la riscossa del genere dei picchiaduro è una realtà, e a noi fa molto piacere. Certo, non tutto va sempre per il verso giusto, ancora sui titoli più belli, ma generalmente la situazione sembra rosea: e mentre attendiamo gli immediati sviluppi di Fatal Fury: City of the Wolves e 2XKO, Sega rilancia la saga di Virtua Fighter con il teaser di un nuovo capitolo, che arriverà chissà quando ma già da ora desideratissimo. Nel frattempo dovremo farci bastare l’ennesima riedizione del quinto capitolo, ovvero Virtua Fighter 5 R.E.V.O., che arriva a quattro anni dal cosiddetto “Ultimate Showdown”, che dunque tanto “Ultimate” non era. Per chi già lo possiede su PlayStation 5 arriva sotto forma di aggiornamento, ma la novità è l’essere ora disponibile anche su Steam, che oramai è uno dei territori di lotta principali del genere. Cosa apporta REVO allo storico ed eccellente titolo di AM2, oltre a una pletora di skin, costumi aggiuntivi e brani musicali? Tre elementi importanti: la possibilità di giocare in 4K a 60 fps, un corposo rework dei moveset e il Rollback Netcode.

Virtua Fighter 5 R.E.V.O.
I fratelli Jackie e Sarah Bryant nello splendore del 4K

Virtua Fighter 5 R.E.V.O. è la rinascita di un Classico

Virtua Fighter 5, lo ricordiamo, è un titolo concettualmente avanti a molte cose venute dopo, e il suo glorioso gameplay non è invecchiato di un giorno, senza bisogno di fronzoli, barre aggiuntive, meccaniche “strane” e mosse speciali che interrompono l’azione con filmati cinematografici. Le arti marziali “vere” al massimo della loro spettacolarità e tecnicità, questo è il gioco voluto da Yu Suzuki, e questo è anche quello che propone Virtua Fighter 5 R.E.V.O. Questa nuova versione del gioco reworka parecchio lo status quo. Si è difatti operato un ribilanciamento globale di tutti i personaggi, lavorando sui frame, le altezze, la stazza dei personaggi, ma anche sulle mosse, andando a (re)inserire anche mosse da altri capitoli che erano andate perse nel corso del tempo. Ne risulta un gameplay ancora più ricco ma straordinariamente bilanciato e gratificante, che necessita di notevole studio… e anche bravura.

E non ci sono scorciatoie: Sega ride quasi in faccia ai comandi semplificati ora di moda nella concorrenza. Questo non è un picchiaduro in cui premere i tasti a caso, riuscendo comunque a realizzare combo spettacolari: la curva di apprendimento comunque è graduale, e con un po’ di impegno arrivano i primi risultati importanti una volta entrati nel mood. A quel punto, giocare con altri appassionati sarà un vero piacere… anche perché sarà pressoché l’unico, vi avvertiamo. Purtroppo, difatti, i contenuti single player sono quasi inesistenti, perlomeno rispetto agli standard moderni.

Virtua Fighter 5 R.E.V.O.
Un altro match up storico: la possanza di Jeffry contro la tecnica di Kage!

Non è facile essere un Re

Graficamente, Virtua Fighter 5 R.E.V.O. si presenta gradevolissimo: coi settaggi al massimo è davvero molto bello da vedere, pur chiaramente mostrando il suo essere un abbellimento e una ripulitura di un qualcosa con quasi due decadi sulle spalle e non qualcosa di “nuovo” e ricco di effetti particellari o texture ultradefinite come può essere un Tekken 8. Ad ogni modo, le opzioni grafiche su PC sono molto ricche e permettono di spremere al massimo la propria scheda grafica, oppure di trovare un giusto equilibrio. Cosa che non va sottovalutata perché, al di là di tutta la retorica sui frame effettivamente visualizzati dall’occhio umano (condizionato o meno) in un picchiaduro i frame sono tutto. E tra le varie opzioni presenti c’è quella relativa al “ritardo dei fotogrammi” che non va sottovalutata: si può scegliere tra Prestazioni (0 frame di ritardo), Bilanciato (2), e Qualità (6) con possibilità di personalizzare il risultato fino all’improponibile numero di 10. Vi consigliamo di fare diverse prove finché non riuscirete a ottenere in single player un flow perfetto di gioco… altrimenti online saranno dolori a prescindere. Ma di questo parliamo nel prossimo paragrafo. Veniamo alla nota stonata, che in questo caso purtroppo permane in sottofondo a tutta la partitura, rovinando l’intera esecuzione. Virtua Fighter 5 R.E.V.O., tra le novità più reclamizzate, ha chiaramente il Rollback Netcode, finalmente disponibile dopo la débâcle di Ultimate Showdown, che presentava un delay based netcode di vecchia generazione decisamente poco performante. “Finalmente un netcode al passo coi tempi! Virtua Fighter se lo merita.” è stato il pensiero di tutti. Purtroppo, però, qualcosa è andato storto. Il Rollback non è la panacea di tutti i mali, però, come tutti gli appassionati del genere ben sanno.

Se si riesce a implementarlo bene può restituire un’esperienza di ottimo livello, ma è oramai la croce degli sviluppatori del genere, dato che mille cose possono andare storte al di là della qualità tecnica del titolo in sé. In questo caso, ci duole ammettere che, nonostante l’impegno evidentemente profuso da parte del team di sviluppo, lag e frame di ritardo sono all’ordine del giorno nei match online, anche perdendo parecchio tempo nella configurazione video di cui abbiamo parlato precedentemente. Le connessioni vengono filtrate solo per modo di dire e, al di là dei risultati in ranked falsati da numerose partite andate a male, il divertimento e la sfida vanno a farsi benedire molto presto, insieme alla pazienza del giocatore medio che tenta di avventurarsi giusto qualche decina di chilometri più in là della propria zona. Si tratta di un problema serio che va evitato alla radice perché, come si è visto in questi primi giorni di vita del titolo, non c’è patch che tenga e può andare solo peggio, con server che naturalmente si svuotano e giochi validissimi che perdono utenza per via dell’instabilità dell’esperienza online. Cosa su cui non si può transigere in gioco che vive di momenti e reazioni fulminee, e che peraltro praticamente non presenta elementi di gioco offline che non siano ripetitivi dopo il secondo giorno.


A distanza di vent’anni, Virtua Fighter 5 rimane il capolavoro che è sempre stato: inoltre, questa è la versione più completa, bella da vedere, bilanciata di sempre. Tuttavia, questa nuova remaster non può essere consigliata senza riserve. Per cominciare, a livello di gameplay può non essere un titolo “per tutti” perché dedicato a chi cerca la sostanza e non l’apparenza e a chi antepone la dedizione all’appagamento istantaneo. Ma questo non è necessariamente un difetto, quanto un’avvertenza.
Il gioco è straordinariamente povero di contenuti single player, a meno che non ci si accontenti di uno stantio Arcade mode e di un Training mode comodo ma arretrato. E anche qui, ci si può stare. Il problema vero è che, per essere un gioco basato sull’online, ha una componente online che non funziona adeguatamente. I tornei non sono ancora attivi, le lobby sono farraginose e, soprattutto, il Rollback Netcode semplicemente non va, rendendo l’esperienza frustrante e inadeguata alle potenzialità del titolo. Virtua Fighter 5 R.E.V.O. si conferma come imperdibile per i fan storici – che qui troveranno, in gioco locale, l’apice della saga – ma quasi inavvicinabile per i neofiti e per chi vorrebbe scalare le classifiche in rete.


 

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