Relais & Châteaux, impegno condiviso per un mondo migliore
Diverse, diversissime tra loro ma tutte animate dalla stessa passione. Sono 580 – in 65 Paesi su 5 continenti con un totale di oltre 13mila camere e suite – le proprietà che costituiscono oggi la rete globale di Relais & Châteaux, accomunate dalla passione per il proprio lavoro, il territorio e l’ospitalità. “L’albergatore, il ristoratore, ... L'articolo Relais & Châteaux, impegno condiviso per un mondo migliore proviene da GuidaViaggi.

Diverse, diversissime tra loro ma tutte animate dalla stessa passione. Sono 580 – in 65 Paesi su 5 continenti con un totale di oltre 13mila camere e suite – le proprietà che costituiscono oggi la rete globale di Relais & Châteaux, accomunate dalla passione per il proprio lavoro, il territorio e l’ospitalità.
“L’albergatore, il ristoratore, deve lasciarsi guidare dal cuore”, raccomandava Marcel Tilloy, fondatore dell’associazione, già 70 anni fa. Oggi Relais & Châteaux – che annovera nel portafoglio 600 ville, 162 spa, 377 stelle Michelin e 41 green star – ruota ancora intorno a questa frase. Alle proprietà si affiancano 146 Routes du Bonheur, che celebrano la natura e l’orgoglio gastronomico e culturale di ogni area.
Lusso e tradizioni
Con un network in continua crescita e un impegno costante per l’innovazione e la responsabilità sociale, il settore dell’hospitality di lusso si conferma un modello in grado di coniugare tradizione e sviluppo locale.
“In Italia – ha spiegato Danilo Guerrini (nella foto), delegato Italia (terza per dimensioni dopo Francia e Nord America) e general manager di Borgo San Felice Resort – Relais & Châteaux è presente in 15 regioni e conta 51 dimore, ovvero 43 hotel e 8 ristoranti senza camere con 37 stelle Michelin e 7 stelle verdi. Sono presenti 15 Routes, 22 villas, 14 spa e 69 sale meeting, a conferma anche di uno sviluppo del segmento corporate”.
Partnership con l’Unesco
Sostenibilità, tutela della biodiversità e sociale rappresentano i pilastri condivisi dello sviluppo dell’associazione, presentati a Milano dal direttore della comunicazione Lars Seifert.
“I nostri associati, nella loro dedizione quotidiana alla cucina e all’ospitalità, – ha affermato – sono in costante contatto con persone di origini e comunità differenti, e con la natura nella sua ricchezza e varietà.
Questo li ha resi sensibili ai cambiamenti del mondo e consapevoli della loro responsabilità. Nel 2014, Relais & Châteaux ha redatto un Manifesto affermando la propria volontà per costruire “un mondo migliore attraverso la cucina e l’ospitalità”. Da quello, si è passati oggi a un vero e proprio impegno proattivo, consci che gli obiettivi debbano trasformarsi in azioni concrete, visibili e misurabili. Sono nate così la partnership con Unesco e i nostri 12 impegni al servizio di tre missioni primarie: preservare le tradizioni culinarie e di ospitalità del mondo, contribuire alla protezione e allo sviluppo della biodiversità e adottare azioni quotidiane per un mondo più umano”.
Apre Vetera Matera
“Ciascuna dimora – ha precisato Guerrini – è interprete dello spirito del luogo attraverso l’architettura, la cucina, le persone, le esperienze offerte agli ospiti. Abbiamo appena accolto in famiglia Vetera Matera, un albergo diffuso che aprirà il 28 marzo nei Sassi, Patrimonio dell’Umanità Unesco. In una regione nuova per noi come la Basilicata, è un progetto della famiglia Russo-Attanasio volto a promuovere un senso di appartenenza unico attraverso l’ospitalità e la gastronomia, nell’ottica di una crescita di qualità e di presidio di territori meno conosciuti”.
“Nel 2024 – ha proseguito – hanno riaperto Borgo dei Conti, nel Perugino, dopo 18 mesi di restauro conservativo per la rinascita di una tenuta di 16 ettari ispirato dalla pittura del Quattrocento e del Cinquecento e il Don Alfonso 1890, che esalta il meglio della gastronomia della Campania e mediterranea nel rispetto dell’ambiente e delle persone, grazie anche all’impegno nella tenuta di famiglia Le Peracciole. Senza dimenticare i moltissimi altri esempi virtuosi in tutta Italia”.
Impegno sociale
“La volontà di essere un attore partecipe sul territorio è vocazione anche a Borgo San Felice Resort – ha aggiunto Guerrini – tramite l’impegno a conservare l’atmosfera tipicamente chiantigiana. Abbiamo adottato l’approccio rigenerativo e di precisione alla viticoltura per tutelare l’ambiente e contrastare gli effetti del cambiamento climatico anche con il Vitiarium, progetto sperimentale dagli anni ’80 per salvaguardare i vigneti autoctoni. L’Orto e l’Aia Felice rappresentano un progetto di inclusione sociale promosso da Fondazione Allianz Umana Mente, nato nel 2012, con il quale offriamo ad alcuni ragazzi con disabilità un’opportunità di crescita e ingresso nel mondo del lavoro. Il progetto di welfare comunitario porta prodotti biologici e a Km0 della Toscana nei piatti dello chef Juan Camilo Quintero, stella verde nel 2022”.
Il territorio è cultura
Nel secondo Bilancio di Sostenibilità 2022-23 Relais & Châteaux ha rendicontato i progressi fatti nei 12 mesi successivi alla pubblicazione del suo primo report e conferma di aver mantenuto la propria posizione o registrato progressi in 12 su 15 (80%) degli obiettivi prefissati nei tre macro-ambiti d’azione.
Vittoria Ferragamo, membro della Commissione per la Sostenibilità e proprietaria Il Borro, è entrata nello specifico della messa a terra delle tre missioni di sostenibilità attraverso le buone pratiche.
“Nei nostri ristoranti adottiamo la filosofia farm to table, utilizzando, ove possibile, ortaggi coltivati e prodotti semilavorati di nostra produzione per garantire qualità e sostenibilità e il nostro orto biologico ospita colture locali. Negli ultimi 18 mesi sono state aperte o ampliate nuove aree della tenuta ristrutturando edifici già esistenti e preservandone la storia, rispettando il patrimonio paesaggistico del luogo e il nostro ovile è alimentato grazie a pannelli solari. Il patrimonio boschivo, da sempre rispettato, copre il 70% della proprietà e ospita circa 50 specie animali. Sono stati installati beccatoi e punti per l’abbeveraggio della fauna selvatica e destinate semine a perdere per favorire la sua riproduzione. La nostra viticoltura biologica e biodinamica favorisce l’aumento della biodiversità attraverso la creazione di ecosistemi complessi con l’introduzione di insetti fitoseidi e la semina di essenze diverse. Sosteniamo inoltre gli artigiani e i piccoli produttori locali e facciamo formazione per i giovani”.
Parità di genere
Stefania Moroni, membro del Comitato italiano e proprietaria Il Luogo Aimo e Nadia si è soffermata sulle tradizioni culinarie e di ospitalità.
“Ne Il Luogo Aimo e Nadia, “Territori” affonda le sue radici negli insegnamenti della famiglia Morini, che ha sempre eletto il prodotto a vero protagonista delle loro creazioni culinarie con un occhio alle nuove tecniche per un impegno costante verso la sostenibilità, sia come recupero sia di valorizzazione.
Oggi Territori è una filosofia di lavoro che diventa il fulcro di tutti i progetti, andando anche oltre i confini della cucina, attraverso l’etica e la sostenibilità ambientale, sociale ed economica. I produttori che fanno parte del progetto sono stati scelti in quanto tutori di materie prime uniche di un singolo territorio. Il rapporto diretto e di rispetto con i produttori crea un legame e una comunicazione costante che si traduce in apprendimento da entrambe le parti grazie al confronto tra il produttore e gli chef Negrini e Pisani e l’acquisto diretto ed equo di produzioni a basso impatto ambientale fa sì che vi sia un sostegno anche in termini economici per i produttori”.
“Inoltre – ha concluso – il Gruppo Aimo e Nadia è la prima realtà ristorativa in Italia ad aver ottenuto una certificazione per la Parità di Genere mentre il Premio Aimo e Nadia per i Giovani valorizza il tema della formazione continua a partire dalle nuove generazioni”.
L’incontro milanese ha rappresentato anche l’occasione di presenatzione di Silvia Paolucci, recentemente nominata direttore della Delegazione Italia.
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