Meteo: Stratwarming e Vortice Polare sugli scudi, l’Inverno vuole finire in bellezza
L’attenzione dei meteorologi è attualmente focalizzata su un possibile Sudden Stratospheric Warming (SSW), un fenomeno che potrebbe avere ripercussioni dirette sul meteo delle prossime settimane. Secondo l’ultimo aggiornamento del modello GEFS, la probabilità che questo evento si verifichi ha raggiunto il 68%, un valore piuttosto elevato che necessita di un’analisi approfondita. Il SSW è un […] Meteo: Stratwarming e Vortice Polare sugli scudi, l’Inverno vuole finire in bellezza

L’attenzione dei meteorologi è attualmente focalizzata su un possibile Sudden Stratospheric Warming (SSW), un fenomeno che potrebbe avere ripercussioni dirette sul meteo delle prossime settimane. Secondo l’ultimo aggiornamento del modello GEFS, la probabilità che questo evento si verifichi ha raggiunto il 68%, un valore piuttosto elevato che necessita di un’analisi approfondita.
Il SSW è un fenomeno che si verifica quando si registra un aumento repentino delle temperature nella stratosfera, generalmente sopra i 30 km di altitudine. Questo riscaldamento può portare a un indebolimento o addirittura a una rottura del vortice polare, con effetti che si propagano fino alla troposfera e che possono generare ondate di freddo intenso su vasta scala.
Un vortice polare disturbato: segnali preoccupanti
L’analisi attuale mostra un vortice polare già fortemente disturbato, con anomalie termiche evidenti sopra il Polo Nord. La velocità zonale media a 60°N è risultata negativa (-36 m/s), un chiaro segnale di un vortice in difficoltà e con possibili inversioni di circolazione. Se questa inversione dovesse proseguire, il riscaldamento stratosferico potrebbe propagarsi alla troposfera, alterando profondamente la circolazione atmosferica globale.
Rischio di un’ondata di freddo tardiva
Un SSW con propagazione verso la troposfera potrebbe avere effetti rilevanti sull’Europa e sull’Italia. In particolare, il rischio di un’ondata di freddo tardivo aumenterebbe in maniera sostanziale, con la possibilità di un’irruzione di aria artica o continentale entro la fine di marzo. Questo potrebbe portare a un ritorno di nevicate fino a bassa quota, coinvolgendo anche le pianure del Nord Italia e, in alcuni casi, le aree interne del Centro-Sud.
L’alterazione della corrente a getto potrebbe favorire blocchi atmosferici, aumentando la probabilità di episodi di freddo anomalo, proprio in un periodo in cui normalmente si assiste a un graduale rialzo delle temperature. Inoltre, la combinazione tra il Buran, ossia l’aria gelida di origine siberiana, e un possibile calo termico, potrebbe generare un quadro di instabilità atmosferica con condizioni pienamente invernali nonostante l’avanzare del calendario.
Un marzo tra estremi termici e instabilità
Le prospettive per la seconda metà del mese restano altamente incerte, ma l’eventuale influenza del Vortice Polare potrebbe mantenere condizioni di instabilità ancora marcate. Se il SSW dovesse effettivamente propagarsi, l’Italia e l’Europa potrebbero affrontare nuove fasi di maltempo con un’alternanza tra periodi freddi e momenti di rialzo termico, creando forti sbalzi termici.
Il meteo di marzo potrebbe quindi riservare sorprese con una primavera più dinamica e instabile del previsto, dove il rischio di freddo tardivo resta un’ipotesi concreta. L’evoluzione delle prossime settimane sarà determinante per comprendere l’effettiva portata di questo evento e i suoi possibili impatti sull’Italia e sull’Europa.
Meteo: Stratwarming e Vortice Polare sugli scudi, l’Inverno vuole finire in bellezza