Meteo: il Vortice Polare si sgretola, Primavera a un bivio decisivo
Il meteo di questa primavera si preannuncia tutt’altro che stabile, complice il collasso anticipato del Vortice Polare, che sta già influenzando l’andamento atmosferico sull’Europa e sull’Italia. La configurazione attuale mostra una netta debolezza del Vortice Polare Stratosferico, che potrebbe favorire discese di aria fredda verso le medie latitudini, alterando il normale passaggio alla stagione mite. […] Meteo: il Vortice Polare si sgretola, Primavera a un bivio decisivo

Il meteo di questa primavera si preannuncia tutt’altro che stabile, complice il collasso anticipato del Vortice Polare, che sta già influenzando l’andamento atmosferico sull’Europa e sull’Italia. La configurazione attuale mostra una netta debolezza del Vortice Polare Stratosferico, che potrebbe favorire discese di aria fredda verso le medie latitudini, alterando il normale passaggio alla stagione mite.
Il fenomeno in atto, noto come Final Warming, rappresenta il riscaldamento stratosferico finale che decreta la chiusura della stagione invernale e la disgregazione definitiva del Vortice Polare. Quest’anno la tempistica è particolarmente anticipata, tanto che un evento simile si era registrato solo nel marzo 2016, con un leggero anticipo rispetto a oggi. Di norma, il Final Warming si verifica tra aprile e maggio, mentre quest’anno sta avvenendo con diverse settimane di anticipo.
Un crollo così precoce del Vortice Polare può influenzare direttamente la circolazione atmosferica nei bassi strati, con effetti potenzialmente rilevanti sul tempo nei prossimi mesi. Una delle prime conseguenze è la tendenza dell’alta pressione a risalire verso nord, soprattutto in Groenlandia, alterando il flusso del jet stream e favorendo l’arrivo di masse d’aria più instabili verso il Mediterraneo.
Perturbazioni più frequenti e rischio di freddo tardivo
La situazione attuale è già un segnale di quanto potrà accadere nelle prossime settimane. Il recente aumento dell’instabilità, con un susseguirsi di perturbazioni sul Mediterraneo, è una delle prime manifestazioni di questo stravolgimento atmosferico. L’Italia si trova già a fare i conti con una maggiore frequenza di piogge diffuse, mentre sulle montagne si registrano nuove nevicate, soprattutto lungo l’Appennino e sulle Alpi.
Gli effetti di questa dinamica potrebbero protrarsi anche nelle prossime settimane, con possibili incursioni di aria artica in grado di far precipitare nuovamente le temperature. Sebbene non si possano fare previsioni certe, gli scenari attuali suggeriscono che tra fine marzo e inizio aprile non si possa escludere un ritorno di condizioni quasi invernali in alcune aree d’Europa e, potenzialmente, anche in Italia.
L’elemento più delicato sarà la traiettoria delle masse d’aria fredda. Se queste dovessero spingersi più a sud, potrebbero generare ondate di freddo tardivo, con sbalzi termici marcati e possibili gelate fuori stagione. Questo tipo di eventi, se confermati, potrebbero avere ripercussioni non solo sul meteo, ma anche sull’agricoltura, con danni alle colture già in fase di ripresa vegetativa.
Quando potrebbe arrivare il freddo tardivo?
Tutto dipenderà dall’evoluzione delle alte pressioni tra l’Atlantico e la Siberia. Al momento, le previsioni indicano che le prime infiltrazioni di aria fredda interesseranno l’Europa centro-settentrionale, mentre per l’Italia resta da capire se e in che misura verrà coinvolta. I modelli climatici suggeriscono che la terza decade di marzo potrebbe essere cruciale, con un possibile aumento della dinamicità atmosferica e la possibilità di nuovi afflussi di aria artica fino al Mediterraneo.
Se questi scenari dovessero concretizzarsi, il passaggio alla primavera potrebbe essere particolarmente instabile, con periodi più miti alternati a colpi di coda invernali. Questo tipo di andamento, oltre a influenzare il meteo, potrebbe creare problemi nel settore agricolo, aumentando il rischio di gelate tardive, che rappresentano una minaccia per le coltivazioni più sensibili alle basse temperature.
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