Marco Conidi a TvBlog: “Musica Mia è un’operazione culturale coraggiosa”
Marco Conidi da domenica 9 marzo sarà alla conduzione insieme a Lorella Boccia di Musica Mia, un nuovo programma di Rai 2. L'intervista al cantautore

Partirà domenica 9 marzo su Rai 2 un nuovo programma musicale. Si tratta di Musica Mia: alla conduzione ci saranno Marco Conidi e Lorella Boccia. Per Conidi è un debutto alla conduzione, nonostante con l’Orchestraccia, di cui è frontman, sia stato protagonista anche di recente con una produzione per RaiPlay. Proprio da quello che viene fatto dall’Orchestraccia nasce il progetto televisivo di Musica Mia, che si propone di raccontare in viaggio per l’Italia la musica popolare del nostro paese.
Ogni settimana, infatti, Conidi e Boccia visiteranno città diverse per esplorare la tradizione musicale del luogo, tra passato e presente. Insieme a loro è prevista anche la presenza di Ambrogio Sparagna e di Edoardo Sylos Labini. Il primo farà, regione per regione, un racconto della musica popolare italiana, mentre il secondo racconterà la storia di un brano rappresentativo del territorio.
A pochi giorni dal debutto di Musica Mia, collocato nel primo pomeriggio domenicale di Rai 2, alle ore 14:00, TvBlog ha intervistato Marco Conidi.
Conidi, Musica Mia nasce da lei o è stato coinvolto in un secondo momento quando si è cercato chi lo potesse condurre?
Il programma nasce dalla mia esperienza personale con l’Orchestraccia: percorrendo tutta l’Italia ci siamo resi conto delle molte similitudini presenti tra le varie regioni. Ci siamo accorti soprattutto che la musica popolare e la lingua dialettale sono qualcosa che non vengono solamente tramandate dai nostri nonni, ma che entrano nei giovani di oggi. Basti pensare a quanti rapper scrivono in dialetto e a quello che abbiamo visto a Sanremo sia in gara che nella serata delle cover. Ho pensato che tutto questo lo si potesse raccontare in un programma e devo dire che la Rai mi ha messo a disposizione una squadra di autori incredibili. Credo che quello che faremo sia qualcosa che in tv non c’era: è un’operazione culturale coraggiosa, ma bella.
Quando ha ideato il programma si è subito immaginato alla conduzione?
Dopo aver fatto per tanti anni l’autore in radio, lo sceneggiatore, due spettacoli per RaiPlay con l’Orchestraccia, in parte mi sono visto da subito come conduttore, anche perché immagino che servisse qualcuno con un linguaggio diverso da quello del canonico presentatore. Credo che fosse necessaria in qualche modo l’empatia di chi parla il linguaggio della musica. Mi muovo con un gergo diverso in un territorio che è comunque mio.
Alla presentazione dei palinsesti Rai dello scorso luglio il programma era stato annunciato con la conduzione sua e di Davide Van De Sfroos. Come mai alla fine il suo nome è saltato e al suo posto c’è Lorella Boccia?
Davide è un cantautore che stimo molto e un professionista incredibile: alla fine per degli impegni sopraggiunti per lui è stato impossibile prendere questo tipo di impegno. Con Lorella è stata fatta una scelta diversa, ma la sua conduzione aggiunge freschezza e leggerezza. Nel fare il programma ho scoperto una grande competenza anche in ambito musicale, legata probabilmente agli anni di danza, sempre accompagnati dalla musica.
Il viaggio di Musica Mia partirà da Roma. Quali saranno altre tappe delle 16 puntate previste?
Andremo a Napoli, Genova, Bologna, Modena, Reggio Calabria. Passeremo anche in Puglia, Sicilia e Sardegna. Lavorando con gli autori del programma stiamo scoprendo che potremmo fare davvero centomila puntate. Se il programma dovesse incontrare il favore del pubblico, sarebbe bello portarlo avanti.
Teme la collocazione della domenica pomeriggio o pensa possa essere adatta per il programma che avete realizzato?
Credo che la Rai abbia avuto il merito di non pensare agli ascolti e di fare un servizio culturale. La bontà della collocazione la scopriremo con il passare delle settimane. Per come abbiamo impostato il programma, è adatto per quella fascia oraria.
La vedremo anche nelle vesti di cantante, magari con qualche incursione dell’Orchestraccia?
L’Orchestraccia mi ha fatto una sorpresa: nella prima puntata alcuni elementi sono venuti per fare un omaggio a Califano. In quasi tutte le puntate poi dovrei duettare con alcuni degli ospiti.
Considera questa esperienza di conduzione come l’inizio di una nuova carriera o come una piccola parentesi all’interno della sua vita professionale?
Mi piace presentare quello che scrivo. Credo di avere un mio modo di porre le cose: dove posso applicarlo, mi piace farlo.