Jovanotti è uno stato d’animo. Il PALAJOVA a Milano esplode di luci, colori e gioia

Jovanotti dopo il debutto ritorna live al Forum con il suo Palajova, il suo tour 2025. Lorenzo è tornato con un concerto che non è solo un susseguirsi di canzoni da ascoltare e cantare, bensì un’esperienza da provare per capire cosa vuol dire essere vivi. Due ore e mezza di spettacolo in cui stare fermi […] L'articolo Jovanotti è uno stato d’animo. Il PALAJOVA a Milano esplode di luci, colori e gioia proviene da All Music Italia.

Mar 12, 2025 - 15:07
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Jovanotti è uno stato d’animo. Il PALAJOVA a Milano esplode di luci, colori e gioia

Jovanotti dopo il debutto ritorna live al Forum con il suo Palajova, il suo tour 2025.

Lorenzo è tornato con un concerto che non è solo un susseguirsi di canzoni da ascoltare e cantare, bensì un’esperienza da provare per capire cosa vuol dire essere vivi.

Due ore e mezza di spettacolo in cui stare fermi è impossibile e che restituisce la sensazione netta di essere faccia a faccia con l’artista più puro, libero e spensierato della storia della musica italiana.

La cosa che più di tutte stupisce di Jova è la sua capacità di sapersi reinventare e di dare davvero forma ai sogni, come quelli dell’intera scenografia.

Palco con luci e scenografia di livello internazionale

Una roba del genere, in Italia, non si vede praticamente mai. Tralasciando il megaschermo alle spalle della band, cosa che bene o male abbiamo visto in passato o potremmo vedere più agevolmente in futuro, la cosa davvero fuori di testa sono queste impalcature meccaniche laterali e centrali.

Esattamente sopra il palco ci sono tre strutture rettangolari con gli angoli smussati, a forma di navicella, che si alzano, abbassano, spostano lateralmente, avanti e indietro creando effetti di luce e scenici ogni volta diversi.

Non è finita qui, perché ci sono altre due strutture meccaniche che partono da dove termina il palco e terminano a loro volta dove inizia la regia, verso la tribuna centrale in fondo al palazzetto stesso. Su queste due strutture sono stati piazzati dei bulbi meccanici che, con un gioco di incastri e dettagli tecnici complessi, diventano dei veri e propri fiori giganti che si aprono, chiudono e illuminano a comando.

Tutta questa spiegazione della struttura, che sembra essere stata partorita da un film fantasy, va a mescolarsi alle canzoni in modo cerebrale e certosino. Ogni canzone ha i propri movimenti di scenografia, di luci e di struttura com’è giusto che sia.

Il punto è che vedere i vari momenti di cambio di questi fiori ti fa andare di matto. Pochi secondi e cambia, sempre, completamente tutto.

il palajova di Jovanotti e l’Intelligenza artificiale

La nota tecnica rilevante, oltre questa appena spiegata, è l’utilizzo molto furbo e intelligente dell’intelligenza artificiale.

Prima del live, Jovanotti aveva dichiarato di essere il primo di sempre a utilizzare l’AI in presa diretta per modificare ogni singolo secondo ciò che si vedeva sul maxischermo alle sue spalle.

In tempo reale, infatti, veniva ripreso ogni singolo millisecondo di tutto ciò che accadeva sul palco, così da subìre istantaneamente un’applicazione pratica dei vari cambiamenti.

È così che il cantautore si è trasformato spesso in oggetti animati, inanimati, big della musica internazionale o del mondo geo-politico del presente e del futuro. Il lavoro dietro questo spettacolo è stato immenso e si vede a occhio nudo.

Per quel che concerne la scaletta, Jovanotti ha composto questo set tenendo conto di ogni singolo aspetto della propria produzione, partendo dai grandi classici fino ad arrivare agli ultimi brani dell’album Il Corpo Umano Vol.1.

Non sono mancate tutte le megahit provenienti da ogni epoca e stagione, da Ragazzo Fortunato a Montecristo, da L’Ombelico del mondo a Un Mondo a Parte.

C’è stato spazio, modo e tempo per ascoltare qualsiasi cosa e, specialmente, sentirsi coinvolti. Ecco un’altra cosa in merito alla costruzione della parte musicale.

Nuovi arrangiamenti, nuovi testi, nuove rielaborazioni e, se vogliamo, anche un nuovo Jova dato che adesso è fatto anche lui di titanio e sembra non accusarne più il colpo dopo un periodo di iniziale ambientamento e fisioterapie perenne.

Certo, non è lo stesso Jovanotti di prima, dato che l’attenzione ai movimenti deve essere per forza più alta, ma comunque non ha deluso neanche per un istante le aspettative.

Il PalaJova è la naturale evoluzione indoor del Jova Beach Party e non stupisce sia così. L’unica cosa da rivedere, ma giusto un pelo, è sui volumi. La voce è stata spesso sovrastata dalla band e ogni tanto si perdevano pezzi di testo, ma nel complesso è un problema irrisorio.

Partecipare a questo live è una grande e bella boccata di puro ossigeno per l’anima, i sorrisi e il cuore. Jovanotti ha di nuovo superato se stesso.

 

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