Intervista ai The Watch: “I fan dei Genesis sono molto attenti e esigenti”

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Mar 2, 2025 - 01:00
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Intervista ai The Watch: “I fan dei Genesis sono molto attenti e esigenti”

THE WATCH PLAYS GENESIS è il progetto della band milanese che sta spopolando in tutta Europa e Gran Bretagna con il tour The Watch plays Genesis premieres Foxtrot & Selling England by the Pound: A Genesis Experience il tour europeo che celebra gli iconici album dei GENESISSelling England by the Pound” (pubblicato nel 1973) e “Foxtrot” del 1972.

Lo spettacolo farà tappa il 9 marzo a Pavia, al Teatro Fraschini. Qui il link per l’acquisto dei biglietti.

I The Watch sono una band di Milano di 5 componenti la cui musica è ispirata al rock progressivo classico degli anni ’70 ed in particolare alla musica dei Genesis.

Dal 2001 hanno pubblicato 8 album. Dal 2010 la band ha deciso di accostare alle composizioni originali, brani Genesis e dar vita a una formula nuova di approccio agli spettacoli live. La formula si è rivelata vincente: il modo di interpretare la musica dei Genesis ha suscitato enorme interesse da parte di tutti i fans sia The Watch che Genesis, portando la band di anno in anno in tourneè sempre più articolate in tutta Europa, UK, USA e Canada.  

I The Watch sono: Andrea Giustiniani (Chitarra elettrica, chitarra 12 corde acustica), Mattia Rossetti (Basso, chitarra 12 corde elettrica e acustica, Moog Taurus bass pedals, voci), Simone Rossetti (Voce, flauto), Valerio De Vittorio (Organo, piano, sintetizzatori, mellotron, chitarra acustica, voci) e Francesco Vaccarezza (Batteria, voci).

A confermare il successo di pubblico e critica alcune delle principali recensioni allo spettacolo a partire da Steve Hackett (chitarrista dei Genesis) che ha dichiarato: “The Watch sono una band di musicisti davvero talentuosi che vi consiglio di andare a vedere!”.

A fargli eco Paul Whitehead (che si è occupato della parte creativa e grafica dei Genesis): “Sono la band che più di ogni altra mi ricorda la magia dei primi Genesis…”.

Anche il mondo del Prog dato riscontri più che ottimi al tour a partire da K Prog Newsletter“Quel che è unico qui è la voce, così simile a quella di Peter Gabriel di quegli anni…” e ECHO-News UK“E’ come una macchina del tempo per coloro i quali andavano ai concerti in quegli anni e vogliono rivivere le stesse emozioni…”.

Intervista ai The Watch

1. Come è nato il progetto The Watch Plays Genesis e cosa vi ha spinto a dedicarvi in modo così approfondito alla musica della band di Peter Gabriel?
The Watch è una band nata a Milano inizialmente come progetto originale la cui musica si è ispirata fin da subito al rock progressivo classico degli anni ’70, in particolare ai Genesis. Inizialmente includevamo solo alcuni brani nei nostri concerti, ma la reazione del pubblico è stata così entusiasta che negli ultimi anni il progetto The Watch Plays Genesis ci ha permesso di intraprendere tournée sempre più articolate in Europa, Regno Unito, Stati Uniti e Canada.

2. Quali sono state le principali sfide nel ricreare l’atmosfera e il suono dei primi Genesis? Cosa significa per voi esibirvi davanti a un pubblico di appassionati dei Genesis, che magari ha visto dal vivo la band originale?
Suonare questo tipo di musica richiede un grande impegno. Non solo è complessa da eseguire, ma i fan dei Genesis, soprattutto quelli degli anni ’70, sono molto attenti e esigenti riguardo a come viene reinterpretata la musica che hanno amato per tutta la vita. Noi stessi siamo fan e cerchiamo di onorare al meglio le loro aspettative, mettendo passione e sacrificio in ogni performance. La qualità musicale è la nostra priorità assoluta: dalla ricerca dei suoni alla creazione della giusta atmosfera, fino all’importanza di avere tre chitarre a 12 corde che arpeggiano insieme.

3. Avete ricevuto feedback direttamente dai membri dei Genesis o da chi ha lavorato con loro?
Sì, abbiamo ricevuto commenti molto positivi e abbiamo avuto il privilegio di suonare insieme a Steve Hackett, chitarrista dei Genesis, con il quale ormai condividiamo una bellissima amicizia. Paul Whitehead, il grafico che ha creato le copertine dei primi album, è venuto a diversi nostri concerti, definendoci la band che più gli ricorda i Genesis dei primi anni ’70. Lo stesso vale per Richard Macphail, il primo tour manager della band, nostro fan affezionato e purtroppo scomparso da poco.

4. Il vostro nuovo tour si concentra sugli album Foxtrot e Selling England by the Pound. Cosa rende questi dischi così speciali per voi?
Il tour che stiamo portando in giro ormai da oltre un anno in Europa e Regno Unito si intitola The Watch Plays Genesis – Foxtrot & Selling England By The Pound – A Genesis Experience. Durante il concerto proponiamo l’esecuzione integrale di questi due album, che sono pietre miliari del rock progressivo e che personalmente amiamo molto.

5. Avete un brano di questi due album che vi emoziona particolarmente eseguire dal vivo? Se sì, perché?
Sicuramente Supper’s Ready, un brano che racchiude tutta la genialità e la maturità artistica di una band che, in quel momento, aveva tra i 21 e i 22 anni.

6. Lo spettacolo si evolve di anno in anno. Ci saranno novità o elementi particolari nel tour 2025?
Il prossimo tour celebrerà il 50º anniversario del doppio concept album The Lamb Lies Down on Broadway. Lo porteremo in giro per tutta Europa e arriverà in Italia a ottobre 2025.

7. Avete suonato in tutta Europa e nel Regno Unito. Avete notato differenze nel modo in cui il pubblico di diverse nazioni vive i vostri concerti?
Sono tutti pubblici fantastici e molto competenti. L’unica differenza è che, ad esempio, in Italia il pubblico tende ad ascoltare in modo più silenzioso e concentrato, mentre in Spagna abbiamo riscontrato una grande affluenza di pubblico giovane, il che ci permette di continuare nella nostra missione di tramandare il mito dei Genesis anche alle nuove generazioni.

8. Qual è stata la reazione più sorprendente o emozionante da parte di un fan durante un vostro concerto?
Non sappiamo se sia stata emozionante, ma sicuramente sorprendente! Una volta, in Germania, alla fine di un concerto, una ragazza è arrivata correndo con una gamba scoperta e ci ha chiesto di firmargliela, dicendo che l’obiettivo era tatuarsela il giorno dopo. Non sapevamo se ridere o piangere!

9. Nonostante il successo del tributo, i The Watch sono anche una band con una propria discografia. Come bilanciate il vostro percorso originale con quello legato ai Genesis?
È un progetto a parte al quale teniamo molto. Abbiamo pubblicato 8 album che hanno ottenuto un buon successo nel panorama prog attuale. In uno di questi abbiamo avuto il piacere di ospitare come guest Steve Hackett, con cui oggi condividiamo una bella amicizia.

10. Avete mai pensato di reinterpretare brani di altri gruppi prog o la vostra connessione con i Genesis è unica?
Possiamo definire unica la nostra connessione con i Genesis.

11. Il vostro lavoro si concentra sui Genesis dell’era Gabriel. Avete mai considerato di esplorare anche il repertorio successivo con Phil Collins alla voce?
Non nascondiamo di essere grandi fan anche del periodo Collins, in particolare degli album A Trick of the Tail, Wind and Wuthering e And Then There Were Three. Stiamo pensando, in un futuro non troppo lontano, di creare uno spettacolo che esplori anche questi tre album, costruendo una scaletta che ripercorra in modo logico la storia progressive dei Genesis dal 1970 al 1977.

12. C’è la possibilità di nuovi brani originali firmati The Watch nel prossimo futuro?
Sì, stiamo lavorando a un nuovo album. Siamo ancora agli inizi, ma andiamo avanti!

13. Se poteste collaborare con un artista legato alla storia dei Genesis, chi scegliereste e perché?
Sicuramente ci farebbe piacere anche solo stringere la mano a Tony Banks, tastierista dei Genesis, che per noi è sempre stato il vero cuore pulsante della band, con una capacità compositiva fuori dal comune.


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