Il cambiamento climatico mette alla prova la resilienza del travel

Il futuro del turismo si riassume in una sola parola: resilienza. I cambiamenti climatici hanno un impatto significativo sul settore, influenzando sia le destinazioni sia i comportamenti dei viaggiatori. La temperatura è aumentata tra il 2014 e il 2025, l’uomo deve avere la capacità di adattarsi e il turismo attraversa una fase piena di sfide.

Gli effetti del climate change

Le ondate di calore estreme possono rendere alcune destinazioni meno attraenti durante i mesi estivi, soprattutto nel Mediterraneo, mentre il livello del mare, che dal 1900 si è alzato di 20 centimetri, rischia di cambiare la geografia, come ha spiegato il professore dell’Università di Cagliari, Marcello Tanca in occasione del panel “Climate changing, la nuova sfida delle destinazioni“, che si è svolto in occasione di Bit.

Cambiano le tendenze turistiche

Gli effetti del caldo stanno danneggiando anche la barriera corallina e tutto questo si ripercuoterà inevitabilmente sul turismo e le tendenze stanno già cambiando.

“Il cambiamento climatico aumenterà i flussi di turismo sia in primavera sia in inverno – dichiara il professore Andrea Guizzardi dell’università di Bologna -; in estate la gente viaggia comunque, quindi paradossalmente il cambiamento climatico non è detto che faccia male al turismo. Ricordiamoci che chi viaggia in primavera ha un reddito alto e se strategicamente si espande l’offerta rivolta al lusso, disincentivando le città d’arte a favore di mete meno conosciute dove si può fare Mice, il Pil aumenta ed è positivo. Per quanto riguarda l’inverno si assiste a un fenomeno interessante: avendo un autunno con temperature gradevoli, le vacanze sono più lunghe”.

Un problema non solo ambientale

La preoccupazione resta, perché questa è la situazione attuale, ma in un’ottica che guarda a un futuro lontano le coste del Mediterraneo potrebbero diventare meno attrattive, con sempre meno spiagge, si potrebbe assistere a un aumento della competizione tra regioni, e alcuni poli di attrazione turistica potrebbero addirittura scomparire. “Diventa quindi anche un problema sociale oltre che economico – aggiunge il professor Tanca – perché tutte le popolazioni interessate dalle conseguenze del cambiamento climatico inizieranno a generare flussi migratori di cui ci si dovrà fare carico”.

Numerose realtà, dalle compagnie aeree a quelle navali, hanno già iniziato ad adottare buone prassi eco-friendly come ridurre le emissioni di CO2. Quella del cambiamento climatico è senza dubbio una delle sfide più impegnative che il turismo dovrà affrontare tappa per tappa, sviluppando una resilienza in grado di tenere in vita il settore.

Lara Morano

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