Fabrizio Paterlini, intervista al pianista alla vigilia dell’uscita dell’album ATTITUDE: “Sapere che Chris Evans apprezza la mia musica è incredibile“

Il 21 marzo esce in digitale “ATTITUDE“, il nuovo album di cover grunge di Fabrizio Paterlini, uno dei pianisti italiani più conosciuti e apprezzati a livello internazionale che continua a sorprendere con la sua musica emozionante e senza tempo. “Attitude” è un viaggio attraverso i più grandi capolavori della musica grunge, un album di cover che […]

Mar 13, 2025 - 21:01
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Fabrizio Paterlini, intervista al pianista alla vigilia dell’uscita dell’album ATTITUDE: “Sapere che Chris Evans apprezza la mia musica è incredibile“
fabrizio paterlini pianista

Il 21 marzo esce in digitale ATTITUDE, il nuovo album di cover grunge di Fabrizio Paterlini, uno dei pianisti italiani più conosciuti e apprezzati a livello internazionale che continua a sorprendere con la sua musica emozionante e senza tempo. “Attitude” è un viaggio attraverso i più grandi capolavori della musica grunge, un album di cover che rende omaggio all’intensità e alla profondità di band leggendarie come Pearl Jam, Nirvana, Soundgarden e Alice in Chains, senza tralasciare l’eleganza e la forza di artisti italiani come Marlene Kuntz, Verdena ed Elisa.

Fabrizio Paterlini, presenta il nuovo album ATTITUDE

Con oltre 15 anni di carriera e tour che lo hanno portato a esibirsi in tutto il mondo, dagli Stati Uniti alla Cina (quest’ultima nell’ottobre 2024), Paterlini ha costruito una solida fama confermata dai 2 milioni 500 mila ascoltatori mensili su Spotify, una cifra enorme per un pianista, che lo colloca nell’Olimpo insieme a compositori come Ludovico Einaudi e ÓlafurArnalds. Tra i suoi brani più celebri, spiccano “Waltz” e “Rue des Trois Frères”, quest’ultimo apprezzato pubblicamente anche dall’attore Chris Evans. Le sue composizioni crossover, caratterizzate da un’impronta unica e una profondità che tocca l’anima, sono spesso utilizzate in film e serie TV,specialmente negli Stati Uniti. Nel 2024 ha totalizzato 259 milioni di stream complessivi sulle piattaforme digitali. Il suo pubblico proviene soprattutto dagli Stati Uniti, Germania, Francia, Messico e Regno Unito.

Noi di SuperGuidaTV abbiamo intervistato Fabrizio Paterlini, e con lui abbiamo parlato del nuovo album, della sua musica in generale, ma anche dei tanti artisti internazionali che hanno apprezzato i suoi capolavori.

Intervista a Fabrizio Paterlini

“Attitude” è un omaggio al grunge, ma anche a un’attitudine. Cosa rappresenta per te questo genere e come hai scelto i brani da reinterpretare?

“Il grunge per me non è solo un genere musicale, è un modo di sentire, un’attitudine, appunto. Non a caso ho scelto questo titolo per l’album: più che un semplice omaggio a un genere musicale, volevo esplorare il suo spirito, quell’urgenza espressiva che ha reso il grunge così autentico e viscerale. La selezione dei brani è stata effettuata scegliendo brani nel panorama internazionale o italiano, che per un motivo o per un altro mi sono avevano particolarmente colpito in quegli anni. Ho scelto canzoni che mi hanno segnato, che avevano una melodia o un’intensità emotiva tale da poter essere trasportate nel mio mondo pianistico senza perdere il loro impatto”.

Il grunge è un genere molto legato a voce, distorsioni e testi crudi. Qual è stata la sfida più grande nel tradurre questa intensità con il solo pianoforte?

“La sfida più grande è stata mantenere la stessa forza emotiva senza poter contare su elementi fondamentali come la voce e la distorsione della chitarra. Il pianoforte ha una natura più intima, ma ho cercato di sfruttarne ogni sfumatura, dalla delicatezza estrema all’esplosione sonora, per ricreare quella tensione. Ho lavorato molto sulle dinamiche e sulle pause, perché il silenzio pesa tanto quanto una nota suonata con forza”.

Hai scelto di includere anche artisti italiani come Marlene Kuntz, Verdena ed Elisa. Cosa ti ha colpito delle loro canzoni e come si inseriscono nel concept dell’album? Quale tra queste cover è stata la più complessa da reinterpretare e perché?

“Non volevo che “Attitude” fosse un tributo esclusivamente a band straniere. Il grunge ha influenzato profondamente anche la scena italiana, e band come Marlene Kuntz e Verdena hanno saputo tradurre quell’attitudine con un linguaggio proprio. Anche Elisa, con “Labyrinth”, ha catturato un’intensità emotiva che risuona perfettamente con il concept dell’album. “Lieve” dei Marlene Kuntz è stata probabilmente la più complessa da adattare, perché è una canzone fatta di tensione continua, costruita sulle parole e su un cantato molto espressivo. Ho dovuto trovare un equilibrio che rendesse giustizia all’originale, senza snaturarne l’energia”.

“Nutshell” è un brano particolarmente intenso e malinconico, con un testo che ha un forte impatto emotivo. Cosa ti ha spinto a includerlo in “Attitude” e cosa rappresenta per te questa canzone?

““Nutshell” è una di quelle canzoni che ti restano addosso. Il testo di Layne Staley è devastante nella sua sincerità, e la melodia ha una purezza che si presta naturalmente al pianoforte. Non poteva mancare nell’album, perché rappresenta perfettamente il lato più introspettivo del grunge, quello più fragile. Nel reinterpretarla, ho cercato di restare fedele a questa malinconia senza cadere nella banalità, lasciando spazio al silenzio e ai respiri tra le note”.

Hai oltre 2,5 milioni di ascoltatori mensili su Spotify, un risultato incredibile per un pianista. Come pensi che la tua musica riesca a raggiungere un pubblico così ampio e variegato?

“Credo che il pianoforte abbia un potere universale, capace di toccare corde profonde senza bisogno di parole. Ho sempre cercato di raccontare storie attraverso la mia musica, di creare un linguaggio emotivo che potesse essere compreso da chiunque, indipendentemente dalla cultura o dai gusti musicali. Inoltre, la musica strumentale ha trovato un grande spazio sulle piattaforme di streaming, dove le persone cercano spesso colonne sonore per i loro momenti quotidiani”.

La tua musica è spesso utilizzata in film e serie TV. C’è un progetto cinematografico o televisivo in cui vorresti assolutamente sentire una tua composizione?

“Ci sono molti registi e progetti che ammiro, ma più che un titolo specifico, mi piacerebbe che la mia musica trovasse il suo posto in un’opera che dia grande importanza alla narrazione attraverso le immagini e il suono. Amo i film che utilizzano la musica come un vero e proprio personaggio, che dialoga con la storia e ne amplifica le emozioni. Un progetto che mi affascina particolarmente sarebbe una collaborazione con un regista visionario, capace di creare un universo sonoro che si intrecci perfettamente con il mio modo di comporre”.

Chris Evans ha apprezzato pubblicamente “Rue desTrois Frères”. Ti ha mai contattato? E in generale, ci sono altri artisti o attori che ti hanno sorpreso con il loro apprezzamento?

“Non mi ha mai contattato direttamente, ma sapere che un artista del suo calibro abbia ascoltato e apprezzato la mia musica è stato incredibile. Nel tempo ho scoperto che la mia musica ha raggiunto persone in ambiti molto diversi tra loro, dagli attori ai personaggi nel mondo dello sport, fino a colleghi musicisti che stimo profondamente. A volte ricevo messaggi inaspettati, che mi confermano quanto la musica abbia la capacità di viaggiare liberamente e di trovare la propria strada nelle vite delle persone, anche in quelle che non avrei mai immaginato”.

Il tuo ultimo album di inediti, “Riverscape”, aveva una forte connessione con la natura. “Attitude”, invece, guarda a un genere musicale specifico. Cosa dobbiamo aspettarci dal futuro di Fabrizio Paterlini?

“Ho sempre bisogno di nuove sfide, di nuovi orizzonti musicali da esplorare. “Attitude” è stato un viaggio dentro un mondo sonoro molto preciso, mentre “Riverscape” era un’immersione nella natura e nel fluire delle emozioni. Il prossimo progetto potrebbe prendere una strada completamente diversa, magari con un ritorno alla composizione originale o con un ulteriore passo verso la fusione tra pianoforte ed elettronica. Di certo, continuerò a seguire la mia curiosità e il mio istinto”.