Elden Ring Nightreign Provato: una caccia spietata e divertente

Sarò sincero: Elden Ring Nightreign, sin dal suo primo annuncio, non mi ha suscitato particolari curiosità. Anzi. Da appassionato di vecchia data del lavoro di FromSoftware, a essere brutalmente onesti, il nuovo progetto, fortemente in contrasto con quelli che sono i canoni del brand e, più in generale, del lavoro del team di Miyazaki & […] L'articolo Elden Ring Nightreign Provato: una caccia spietata e divertente proviene da Vgmag.it.

Feb 17, 2025 - 18:15
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Elden Ring Nightreign Provato: una caccia spietata e divertente
elden ring nightreign

Sarò sincero: Elden Ring Nightreign, sin dal suo primo annuncio, non mi ha suscitato particolari curiosità. Anzi. Da appassionato di vecchia data del lavoro di FromSoftware, a essere brutalmente onesti, il nuovo progetto, fortemente in contrasto con quelli che sono i canoni del brand e, più in generale, del lavoro del team di Miyazaki & co, mi ha suscitato più dubbi che altro. Col passare dei giorni e delle settimane, con sempre più notizie e dettagli ufficiali sulla produzione, guidata da un veterano come Junya Ishizaki, mi sono però in parte ricreduto, riconoscendo il valore autoriale di un progetto ben più ambizioso e intelligente di quanto si possa immaginare. Sia chiaro, Elden Ring Nightreign rimane un esperimento, un azzardo, un modo per esplorare nuove vette e nuovi orizzonti, ma in fin dei conti mi sono reso che il nuovo progetto ha molto di più da dire e da dare di quanto avrei mai potuto credere soltanto qualche settimana fa.

Durante questo terrificante weekend, ho preso parte ad alcune sessioni dello stress test, messo a disposizione dal team di sviluppo e che è andato in scena non senza i soliti problemi tecnici del caso. Nonostante tutto, e considerando anche l’ovvia carenza di contenuti, posso dire che Elden Ring Nightreign ha decisamente superato le mie aspettative, per quanto comunque alcuni dubbi permangono. In ogni caso, ormai manca sempre meno la lancio ufficiale e non vedo l’ora di poter testare nuovamente il titolo, magari con qualche contenuto diverso e con meno limitazioni.

Combattimenti spettacolari e frenetici

Elden Ring Nightreign: tutti per uno…

Trattandosi di uno Stress Test, è chiaro che l’interesse dello sviluppatore era principalmente rivolto, appunto, a saggiare la stabilità dei server, ragion per cui sono stati messi a disposizione del pubblico contenuti specifici e molto limitati. In questa fase, infatti, è possibile prendere parte soltanto alle spedizioni da tre giocatori, chiaramente dotate di un sistema di matchmaking automatico che, ad essere onesto, almeno finora non mi è sembrato funzionare esattamente a dovere. Nelle intenzioni, però, il team di sviluppo ha pensato a tutto, ha cercato di mettere su un sistema ludico capace di venire in contro alle esigenze di un po’ tutti i giocatori, ma sarà soltanto il tempo a dirci se la missione è riuscita o meno. Per il momento, comunque, le buone sensazioni, una volta che si “scende in campo”, sono una piacevole sorpresa. Se dovessi racchiudere il mio pensiero in unica parola, questa sarebbe, senza dubbio, “divertente”.

Nightreign è un titolo divertente e frenetico, che conserva intatta la profondità di un gameplay come quello tipico del giochi di From, e la mette al servizio di una produzione improntata sulla collaborazione, sulla condivisione e sull’abilità dei giocatori di riuscire a mettersi al servizio del bene comune. Il nuovo gioco è fondamentalmente questo: un po’ un battle royale, un po’ un hunting-game a squadre, un po’ un rogue-lite un po’ un action puro, e devo ammettere che tutta questa commistione di generi, alla fine della giostra, sembra anche funzionare a dovere. Lo scopo del gioco, per farla breve, è prendere parte alle spedizioni per sconfiggere il boss di turno, attraverso un sistema ludico ben preciso, che si muove in una struttura a “step” tutt’altro che complessa, almeno sulla carta, ma in realtà decisamente stratificata.

elden ring nightreign
La Recluse è una “classe” molto interessante

La notte è giovane…

La formula di gioco di Nitghtreign è molto semplice: si prende parte a una spedizione, si sceglie il proprio avatar e si scende in campo. Una volta formato il team, da tre giocatori, ci si rende conto di quanta somiglianza c’è tra il nuovo gioco di From e i sottogeneri sopraelencati, specialmente i battle royale di turno. I giocatori sono chiamati a muoversi all’interno di mappe piuttosto ampie, piene di nemici e obiettivi parziali da soddisfare, attraverso tre macro step chiamati “Notti”. Ogni notte, dunque, rappresenta una sorta di “livello” che avvicina i giocatori all’obiettivo finale della missione. Ognuno di questi step è bloccato da una sorta di mid boss variabile, che rappresentano una sfida veramente elevata, a maggior ragione se non ci si è preparata a dovere e se non si è capace di fare fronte comune in maniera funzionale.

Durante il test, l’obiettivo finale, il boss da uccidere, era solo uno: Tricefalo. Nel gioco completo, ovviamente, ci saranno diversi nemici da affrontare, che daranno vita a missioni diverse, con nemici diversi da affrontare e con mid-boss variabili per ogni notte da completare. Ognuno di questi step durano circa un quarto d’ora, ma sta al giocatore riuscire a massimizzare bene i tempi per non arrivare impreparati allo scontro con i temibili nemici potenti. Ovviamente, i nemici, soprattutto i boss, sono presi dalle vecchie produzioni di From Software. In questa missione troviamo nemici storici come il Demone Centipede del primo Dark Souls, per fare un esempio, ma le sorprese e i collegamenti con il Passato della serie non finiscono certamente qui.

La notte è appena inziata!

Parola d’ordine: divertimento

Come avrete avuto modo di capire, il DNA della produzione, per quanto molto vicino alla tradizione, si sposta parecchio in una direzione diversa dagli standard. Nightreign è un titolo che osa parecchio e lo fa in maniera convincente, e chiaramente viene aiutato non poco da un sistema di combattimento che ha già di per sé delle ottime basi, a cui si aggiungono tutta una serie di buonissime idee che sembrano a vere tutte le carte in regola per donare tante ore di divertimento.

Prima vi parlavo di battle royale (nonostante si tratti di un’esperienza PvE), anche perché le mappe sono scandite dalla Marea Notturna, che ne restringe le dimensioni e le possibilità ludiche con il passare del tempo, in maniera inesorabile (un po’ come la nebbia o il gas dei vari Fortnite e simili). Questo, chiaramente, rende l’esperienza di gioco ancor più dinamica, volutamente “veloce” e frizzante, e devo ammettere che anche il fattore divertimento ne ricava un grande giovamento, e non potrebbe essere altrimenti. La formula imbastita da FromSoftware funziona molto bene, anche se bisogna capire come il tutto verrà poi gestito sul lungo termine, perché alla lunga questa formula, soprattutto se priva di supporto, potrebbe non reggere per molto tempo.

Tanti boss, per tutti i gusti

Un eroe per domarli tutti!

Uno dei grandi punti di rottura rispetto alla tradizione della serie e, in generale, del lavoro di From, è l’assenza dell’editor di creazione dei personaggi e delle classi relative. Il giocatore, per entrare in battaglia, può scegliere uno degli eroi prestabiliti, ognuno di essi con abilità, caratteristica e persino mosse speciali uniche. Durante il CNT FromSoftware ha messo a disposizione dei giocatori 4 personaggi (nella versione finale saranno 8), ognuno caratterizzato da un bagaglio di tecniche e abilità, e movenze, uniche e sempre ben diverse tra loro. Nello specifico, in questa fase ho potuto testare Wylder, Recluse, Guardian e Duchess. Wylder è un po’ la versione classica di un personaggio tipico dei giochi di From: buoni danni, buona mobilità, e così via, ma nulla di clamoroso. Il possente Guardian, invece, è un personaggio con movimenti molto più lenti e meno ampi, ma allo stesso tempo è capace di subire un gran numerosi colpi e di infliggere gravi danni a sua volta. Recluse e Duchess, invece, son quei classici personaggi quasi esclusivamente full danno, ma che subiscono molti danni e che bisogna imparare a usare bene prima di scendere in campo.

Durante il test ho provato un po’ le varie combinazioni, e devo ammettere che sono rimasto piacevolmente colpito dalla grande differenza in termini di giocabilità che si avverte passando da una “classe” all’altra. Va detto, poi, che i personaggi vanno migliorati attraverso il ritrovamento di diversi oggetti, utili proprio per creare “build” uniche e sempre più potenti. Sotto questo aspetto, giocano un ruolo fondamentale le armi, capaci di donare, oltre statistiche più importanti, bonus passivi capaci di dare grande varietà a tutta la struttura del gioco. È chiaro, dunque, che per arrivare sempre più pronti allo scontro con i nemici più forti non basterà mai andare a testa bassa verso l’obiettivo, anzi. I giocatori dovranno massimizzare sempre il loro tempo nelle varie mappe, cercando di ritrovare sempre gli equipaggiamenti e tutti gli oggetti vari migliori per accrescere il potere del proprio alter ego, per evitare di finire sommersi sotto i colpi degli spietati nemici. Ancora una volta, nell’insieme il tutto sembra essere molto promettente e divertente, ma bisogna capire come andrà tutto bilanciato e come si comporterà, sul lungo periodo, una produzione con tante buone idee, ma che possono risultare complicate da portare avanti, soprattutto in termini di varietà e longevità.


Elden Ring Nightreign è un titolo interessante, che ha decisamente superato le mie aspettative. Il gioco standalone di FromSoftware ha delle ottime idee di base, una formula di gioco PvE interessante e stimolante, e soprattutto è in grado di divertire e appassionare, al netto dei tanti dubbi della vigilia. Le incertezze sul bilanciamento, sulla varietà e sulla longevità di una simile produzione rimangono ancora un possibile tallone d’Achille del titolo, ma per tirare le somme finali dovremmo aspettare la versione finale di Nightreign, prevista per il prossimo 30 maggio su console e PC.


 

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