Direttiva pacchetti: nuovi passi avanti
Gli avvocati del settore hanno accolto con favore le revisioni apportate dal Consiglio europeo alle proposte della Commissione europea per la riforma della Direttiva sui viaggi tutto compreso. Lo spiega dalla Gran Bretagna il giornale di settore Travelweekly, che precisa: “Il Consiglio europeo ha tagliato completamente la proposta di pagamento anticipato e ha modificato l’estensione ... L'articolo Direttiva pacchetti: nuovi passi avanti proviene da GuidaViaggi.

Gli avvocati del settore hanno accolto con favore le revisioni apportate dal Consiglio europeo alle proposte della Commissione europea per la riforma della Direttiva sui viaggi tutto compreso. Lo spiega dalla Gran Bretagna il giornale di settore Travelweekly, che precisa: “Il Consiglio europeo ha tagliato completamente la proposta di pagamento anticipato e ha modificato l’estensione dei diritti di cancellazione per coprire solo il luogo di partenza del consumatore, eliminando il luogo di residenza”. Klára Dvořáková, co-managing partner dello studio legale Holubova di Praga, ha descritto la posizione del Consiglio come “molto positiva”. La scorsa settimana ha dichiarato a un incontro dell’International Travel Law Network, che comprende lo studio legale britannico Travlaw: “Il Consiglio ha ridotto le proposte della Ue. Non ci aspettavamo che fosse così tanto a favore degli organizzatori. La possibilità di influenzare il Parlamento ora è maggiore”. Tuttavia, ha osservato: “Non sarà facile influenzare il Parlamento. È più favorevole ai consumatori rispetto al Consiglio”.
La richiesta di rimborso ai fornitori
Sia la Commissione che il Consiglio propongono un nuovo diritto per gli organizzatori di pacchetti turistici di chiedere il rimborso ai fornitori, come le compagnie aeree, entro sette giorni dalla cancellazione. Tuttavia, Dvořáková ha dichiarato: “Nessuno di noi pensa che questo diritto al rimborso in tempi brevi possa essere applicato”.
Klaus Siebert, socio dello studio legale tedesco Engels-Siebert, è d’accordo. Ha suggerito: “Sarebbe bello che i fornitori rimborsassero gli organizzatori entro sette giorni, ma non succederà mai”. Il Parlamento europeo non ha ancora chiarito la sua posizione sulla riforma. La Direttiva sui viaggi tutto compreso è alla base dei regolamenti britannici sui viaggi tutto compreso, che sono oggetto di una riforma separata da parte del Dipartimento per le imprese e il commercio.
Le proposte di riforma della Commissione Europea pongono l’accento sull’estensione dei diritti dei consumatori, ma includono alcune riforme vantaggiose per gli organizzatori di pacchetti, tra cui l’obbligo per i fornitori di rimborsare gli organizzatori entro sette giorni in caso di cancellazione, per “consentire loro di rimborsare i clienti entro due settimane”.
Gli avvisi di viaggio
Altre proposte chiave riguardano gli avvisi di viaggio ufficiali, l’offerta di voucher al posto dei rimborsi ai consumatori e la modifica delle norme sui viaggi collegati. La Commissione propone che la direttiva chiarisca che gli avvisi di viaggio ufficiali “sono importanti per determinare se un pacchetto non può essere eseguito a causa di circostanze inevitabili e straordinarie”. Propone di autorizzare l’offerta di voucher in caso di cancellazione, a condizione che “i viaggiatori ricevano informazioni chiare sul loro diritto di insistere sul rimborso entro 14 giorni” e che i voucher siano protetti dall’insolvenza. Propone inoltre di modificare le norme sui viaggi collegati in modo che “quando i servizi sono acquistati da operatori distinti attraverso processi di prenotazione online collegati, sono considerati un pacchetto quando vengono trasferiti i dati personali del viaggiatore”.
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