Clair Obscur Expedition 33 Provato: il JRPG in chiave parigina

La scena dei giochi di ruolo a turni continua a prosperare, tuttavia alcune delle saghe che hanno fatto grande il genere stanno progressivamente slittando verso una dimensione più action, lasciando i fan storici con appetiti difficili da saziare. Lo studio francese Sandfall Interactive è tra quelle realtà aziendali nascenti che cerca di sopperire al buco lasciato […] L'articolo Clair Obscur Expedition 33 Provato: il JRPG in chiave parigina proviene da Vgmag.it.

Mar 3, 2025 - 15:40
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Clair Obscur Expedition 33 Provato: il JRPG in chiave parigina

La scena dei giochi di ruolo a turni continua a prosperare, tuttavia alcune delle saghe che hanno fatto grande il genere stanno progressivamente slittando verso una dimensione più action, lasciando i fan storici con appetiti difficili da saziare. Lo studio francese Sandfall Interactive è tra quelle realtà aziendali nascenti che cerca di sopperire al buco lasciato nel settore dalla grande industria, proponendo un’opera che, nel suo piccolo, aspira ai traguardi cinematografici delle produzioni AAA: Clair Obscur Expedition 33.

A discapito di un titolo che tende più a confondere che ad attirare, il gioco mostra la presenza palpabile di grandi ambizioni autoriali. Lo si capisce dal cast, il quale comprende il noto attore britannico Andy Serkis, ma anche dalla grandiosa colonna sonora, dalle grafiche ricercate e, soprattutto, da una giocabilità che cerca di modernizzare il modello dei classici GDR senza però stravolgerlo del tutto. Avevamo già avuto modo di sperimentare la visione artistica di Clair Obscur Expedition 33 durante la gamescom 2024, ma più recentemente Sandfall Interactive ci ha messo a disposizione una demo da testare con calma, così da collaudare più a fondo meccaniche e stile

Dalla possibilità di mirare i colpi di pistola alle parate, il gioco cerca sempre di coinvolgere gli utenti attivamente.

Clair Obscur Expedition 33 e il suo mondo decisamente francese

Ambientato in una versione fantasy della Belle Époque, Clair Obscur Expedition 33 vede la popolazione di Lumière vivere sotto la costante minaccia della “Pittrice”, un’entità misteriosa che ha il potere di determinare il lasso della loro vita. Con un colpo di pennello, la Pittrice ha infatti tratteggiato un numero che scala gradualmente ogni anno: tutti coloro che hanno l’età rappresentata dal dipinto vengono apparentemente spazzati via dall’esistenza. Ormai è il turno dei trentatreenni ed è solo questione di tempo prima che l’intera civiltà finisca con l’estinguersi.

Per ribellarsi a questo fato, i cittadini di Lumière formano ogni anno una legione straniera di esploratori che ha la missione di raggiungere il lontano Continente. Il loro obiettivo è sterminare l’autrice della maledizione e interrompere il fatale ciclo. Ovviamente non tutto è ciò che sembra e i pochi superstiti della sfortunata spedizione 33 si trovano a dover fare i conti con una realtà molto più complessa, letale e sfaccettata di quella che era stata originariamente raccontata loro. 

Nel caso non fosse già abbastanza chiaro, il gioco trasuda francesità. I bizzarri ambienti del Continente richiamano il surrealismo parigino, la Tour Eiffel e l’Arco di Trionfo sono elementi geografici e decorativi ricorrenti, i personaggi sacramentano in francese a prescindere dal doppiaggio in lingua inglese. In pratica, sembra che Sandfall Interactive abbia visto i JRPG, i giochi di ruolo di matrice nipponica, e abbia deciso di lanciare i FRPG, i giochi di ruolo di smaccata natura francese.

Clair Obscur Expedition 33 (1)
Clair Obscur Expedition 33 è caratterizzato da un immaginario spiccatamente francese.

Il dinamismo dello statico

Guillaume Broche, CEO di Sandfall Interactive, è un autodichiarato fan delle saghe di Final Fantasy e Persona, un ascendente che traspare chiaramente nelle fibre che compongono Clair Obscur Expedition 33. A ben guardare, però, il titolo sembra subire molte altre influenze più oscure, tra cui The Legend of Dragoon, Shadow Hearts, Lost Odyssey e, in minor parte, Enchanted Arms.  L’opera eredita e rimaneggia alcuni degli elementi che hanno reso memorabili questi titoli, quindi pone inaspettatamente l’accento sul movimento, un presupposto apparentemente paradossale, visto il contesto statico che accompagna tradizionalmente i giochi di ruolo a turni.

E in effetti, le battaglie si strutturano in gran parte su turni sospesi nel tempo, contesti che sono privi di timer o incombenze pensate al fine di imporre un senso di urgenza ai giocatori. Nella loro fase attiva, i gamer possono dunque fare affidamento a un menù di azioni che ricorda molto da vicino il format dei JRPG contemporanei, nonché dedicare tempo a strategie e riflessioni. I personaggi giocanti – ne sono stati annunciati sei, noi ne abbiamo collaudati tre –, sono tutti dotati di abilità e talenti a loro specifici, molti dei quali richiedono in effetti un certo grado di coordinamento per essere opportunamente valorizzati, quindi è più che mai opportuno sviluppare ragionamenti tattici e valutare le opzioni presenti sul tavolo. Soprattutto qualora ci si dovesse trovare a fronteggiare avversari particolarmente ostici.

La componente dinamica prende forma nel turno reattivo dei combattimenti. I protagonisti possono schivare i colpi nemici, pararli, evitarli lanciandosi in salto e sferrare potenti contrattacchi. Azioni che vengono eseguite dai gamer tramite la pressione di pulsanti e che richiedono la giusta dose di tempismo per tradursi in un successo. Per immergersi completamente in Clair Obscur Expedition 33 è opportuno padroneggiare il prima possibile questo genere di manovre, poiché schivate e parate non permettono solamente di evitare danni e di ferire gli avversari, ma anche di recuperare punti abilità, i quali possono poi essere spesi durante la fase attiva per attingere ai talenti più potenti e dispendiosi. 

Vale la pena notare che le razioni agli attacchi nemici non vengono determinati dalla pressione di comandi che appaiono su schermo, le tempistiche sono integralmente lasciate al giudizio dei giocatori, i quali devono imparare a riconoscere lo schema degli attacchi avversari, quasi fosse un soulslike. Nella demo messaci a disposizione è presente un livello di difficoltà “Storia”, il quale estende le finestre di successo dei comandi reattivi, tuttavia è evidente che il team di Sandfall Interactive abbia puntato molto su queste peculiarità, elevandole a punto nevralgico dell’intero progetto.

Ci sono molte ambientazioni che sono pensate per lasciare un segno nella memoria. Spesso ci riescono.

Un mondo ignoto da esplorare con cognizione di causa

Nell’avvicinarsi a Clair Obscur Expedition 33 è opportuno tenere a mente le limitazioni proprie al suo processo di sviluppo. Nonostante le ambizioni di portata AAA, il gioco non vanta il budget e le risorse umane che caratterizzano invece le grandi produzioni videoludiche. Per questo motivo, coloro che si avvicineranno al titolo faranno bene ad accettare preventivamente tutta una serie di compromessi, soprattutto a livello grafico e tecnico.  In particolare, l’intera opera è visivamente influenzata da un’applicazione del motore grafico Unreal 5 caratterizzata da scorciatoie e ristrettezze. Sandfall Interactive ha ammesso di aver impiegato nel gioco i modelli 3D distribuiti gratuitamente dall’azienda proprietaria dell’engine, Epic, al fine di contenere i costi e velocizzare il processo di sviluppo, uno stratagemma che è stato ben gestito, ma che si percepisce sottopelle. Il Continente è definito da immaginari astratti in cui elementi dissonanti coesistono armoniosamente, vedere strutture tra di loro incoerenti non è alienante e gli sviluppatori hanno personalizzato gli asset quanto basta per far sì che si integrino con i modelli che invece sono stati creati da zero, tuttavia permane l’idea di un universo irrorato di luce che è più “assemblato” che “plasmato”.

L’escamotage ha comunque permesso agli sviluppatori francesi di concentrare le proprie competenze su gameplay e trama. Clair Obscur Expedition 33 si presenta in tal senso come un prodotto atipico in cui le meccaniche di combattimento promettono di offrire un’esperienza più unica che rara e in cui la narrazione segue canoni di storytelling che sono sia freschi che adulti. Nonostante stiano sempre più emergendo videogame made-in-europe d’alto profilo, infatti, l’approccio autoriale dei copioni prodotti nel Vecchio Continente risulta ancora oggi una sorprendente eccezione alle formule più diffuse, ovvero quelle statunitensi e giapponesi.


Con un sistema di combattimento a cavallo tra il passato e lo sperimentale, Clair Obscur Expedition 33 propone una lettura innovativa del gioco di ruolo a turni, inscenando nel mentre una trama che persegue obiettivi audaci e profondamente emotivi. L’opera porta in seno i segni di un prodotto gravato da un budget contenuto, tuttavia l’ossatura di base è solida e l’ambientazione scenica è intrigante. Chiunque sia un nostalgico dei classici GDR del passato dovrebbe monitorare da vicino il lancio di questo titolo, previsto per il 24 aprile.


 

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