Sanremo 2025, Pippo Balistreri: “Duran Duran un miracolo, Giorgia meritava la vittoria”

A pochi giorni dalla chiusura di Sanremo 2025, il direttore di palco storico dell’Ariston, Pippo Balistreri, si racconta in un’intervista all’Adnkronos. Dal dietro le quinte frenetico agli imprevisti tecnici, fino alle sue opinioni schiette sul podio finale, Balistreri ripercorre i momenti più intensi della kermesse, senza nascondere qualche amarezza.

Sanremo è sempre una sfida logistica, ma quest’anno il momento più critico è arrivato con i Duran Duran, che hanno portato sul palco un intero tir di strumenti: “Durante uno stacco pubblicitario abbiamo dovuto fare un miracolo per allestire tutto, ma ci siamo riusciti”, racconta con orgoglio Balistreri, sottolineando la professionalità dei tecnici che rendono possibile lo spettacolo ogni anno.

Con 29 artisti in gara, 4 Nuove Proposte e una serata cover con oltre 140 artisti sul palco, l’organizzazione è stata particolarmente complessa. “La serata delle cover è sempre la più difficile. Dietro le quinte c’è un traffico degno di una metropoli all’ora di punta”, afferma.

Non sono mancati gli imprevisti. Il direttore di palco critica la reazione di Cristiano De André dopo un problema tecnico durante l’esibizione con Bresh: “Il body pack si era staccato perché lui si era mosso sullo sgabello. Può succedere, ma bisogna avere rispetto di chi lavora a questi ritmi”.

Schietto anche il suo giudizio sulla vittoria di Olly: “Una vittoria muscolare. Musicalmente c’era di meglio”. Balistreri non ha dubbi su chi avrebbe dovuto trionfare: “Giorgia al primo posto, Gabbani al secondo, Achille Lauro al terzo”.

Tra le performance indimenticabili, Balistreri sceglie il duetto tra Giorgia e Annalisa sulle note di ‘Skyfall’: “Una performance stupenda. Giorgia ha fatto un festival bellissimo, e il boato di disapprovazione all’Ariston quando non è entrata in cinquina lo dimostra”.

Dopo più di 40 anni di Festival, Balistreri ogni anno ripete che sarà l’ultimo, ma poi finisce per tornare: “La domenica dopo la finale sono esausto e dico sempre ‘mai più’, ma vedremo. La Rai mi ha affiancato dei giovani, è normale che prima o poi ci sia un passaggio di consegne”.

Una certezza, però, ce l’ha: “Sanremo fuori dalla Rai? Non ce lo vedo proprio. Il know-how tecnico e organizzativo della Rai è insostituibile”.

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