Alessandro Onorato: “L’extralberghiero il problema di Roma e delle grandi città”
“L’extralberghiero è il problema di Roma e delle grandi città, purtroppo il quadro normativo non permette di fermare il proliferare incontrollato del numero di case vacanze e b&b”. E’ quanto afferma Alessandro Onorato, assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma, interpellato da Guida Viaggi su come stia affrontando, in senso infrastrutturale e ... L'articolo Alessandro Onorato: “L’extralberghiero il problema di Roma e delle grandi città” proviene da GuidaViaggi.

“L’extralberghiero è il problema di Roma e delle grandi città, purtroppo il quadro normativo non permette di fermare il proliferare incontrollato del numero di case vacanze e b&b”. E’ quanto afferma Alessandro Onorato, assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma, interpellato da Guida Viaggi su come stia affrontando, in senso infrastrutturale e di servizi, il problema dell’accoglienza a Roma.
Il fronte extralberghiero
Onorato precisa che, “se pur da una parte riteniamo che i turisti abbiano il sacrosanto diritto di scegliere se andare in vacanza in appartamento o in hotel, quello che sta avvenendo da tanti anni, ma in particolar modo negli ultimi tre, è un’apertura indiscriminata di strutture extralberghiere che cambia l’immagine stessa dei centri cittadini, motivo principale per il quale un americano o un asiatico vengono nelle nostre città. E’ il nostro lifestyle, se scompaiono i residenti e cambia il tessuto commerciale diventa complicato mantenere quell’unicità che noi abbiamo”.
La chat tra le grandi città
L’assessore si sofferma sui numeri: “A Roma negli ultimi tre anni sono passati da 17mila case vacanze a 34mila. Sono 130mila posti letto. Trend identico nelle grandi città, per questo esiste una chat tra Milano, Firenze, Napoli, Roma, Venezia tra gli assessori con le mie deleghe Turismo, Sport e Grandi Eventi”.
Per quanto riguarda gli alberghi, Onorato fa presente che Roma aveva “un buco clamoroso su due settori opposti: sul lusso e sugli studentati e c’è un grandissimo recupero. Un dato: 3 anni fa aveva un terzo dei posti letto 5 stelle di Milano, città molto più piccola di Roma, tra due anni avremo il 50% in più di Milano, la proporzione giusta. Aveva fatto bene Milano in passato a investire sul settore e aveva fatto male Roma a non farlo – afferma l’assessore -. E questo vuol dire nuovi posti di lavoro, più qualificati, più sostenibilità, la spesa media più alta di un segmento di turismo. Per questo abbiamo organizzato Rise. Vengo da un convegno dove sono emersi dati interessanti: in un 5 stelle il rapporto dipendente-stanza è 1,29, il rapporto stanza-dipendente su un 3 stelle è di 1 a 3,5 stanze. Per dare l’idea dell’impegno anche di lavoro, che è diverso”.
I progetti per la clientela Mice
Per quanto riguarda i progetti in corso per attrarre clientela Mice legata ai grandi eventi, Onorato afferma: “Su questo abbiamo già fatto una piccola rivoluzione. Se prendete i dati di Icca, Roma ha scalato 7 posti in 3 anni. Cioè dal punto di vista quantitativo Roma è la prima città italiana per numero di congressi, è una delle principali a livello mondiale. Naturalmente abbiamo un’infrastruttura congressuale molto più complessa di Milano. E su questo stiamo lavorando per migliorarla e portarla a sistema”, afferma Onorato.
A suo dire “Roma ha un grandissimo vantaggio: l’Aeroporto Leonardo da Vinci, primo in Europa da 8 anni, la centralità sul Mediterraneo, gli eventi culturali e artistici che fanno sì che, anche nella scelta di dove fare un congresso, oltre alle condizioni meteo, in molte parti del mondo scelgono Roma rispetto ad altre. Il resto sono politiche commerciali. Noi abbiamo ripreso, come si faceva una volta e come non si è fatto negli ultimi 20 anni, a girare tutti i congressi, tutte le fiere, non più con la valigetta e i biglietti da visita, ormai basta un QR code. Siamo andati ovunque. E questo ha fatto sì che ci fosse un incremento enorme”.
Tra gli esempi citati: “L’Auditorium Parco della Musica non ha spazi liberi per i prossimi 3 anni, Cinecittà non ha spazi liberi per i prossimi 4 anni, la Nuvola di Fucsas è strapiena. E poi Roma ha una grande possibilità, che per esempio Milano non ha, è enorme. Essendo estesa come Londra, naturalmente ha delle problematiche proporzionate, ma può affrontare nello stesso giorno la finale di Coppa Italia allo Stadio Olimpico e la semifinale internazionale di tennis a 600 metri di distanza. Solo lì ci sono 115mila persone e il resto di Roma non se n’è accorta. Magari alla Nuvola di Fucsas all’Eur c’è un grande congresso, alla Fiera di Roma (praticamente a Fiumicino) c’è un altro evento, questo non potrebbe avvenire in nessun’altra città italiana. É evidente che quindi la vivibilità è più complessa per un residente rispetto a Milano. Ma ci sono tanti pro che stiamo capitalizzando con un Pil che cresce in maniera impressionante”.
A detta di Onorato, lo testimoniano i dati dell’occupazione, “che negli ultimi tre anni sono cresciuti molto e gli investimenti. Non è che i fondi immobiliari abbiano scoperto Roma oggi, la conoscevano da sempre, ma la differenza è una semplificazione sulla burocrazia. Le aperture dei 5 stelle che ho citato, cambiano anche la qualità dei quartieri stessi. Ad esempio in Piazza San Silvestro l’apertura del Four Seasons animerà una piazza che era incompleta. Un altro esempio è Via Veneto, da qui a tre anni cambierà totalmente. A tutto questo aggiungiamo eventi, sfilate, iniziative, perché se nei luoghi non porti il lavoro, non porti la vita, tutto è più complesso”.
I grandi investimenti, “alcuni dei quali stranieri, hanno generato concorrenza e competitività, motivando anche gli imprenditori romani a programmare investimenti di ristrutturazione. Quindi è una gara per alzare il livello della competizione. E’ in atto un’onda positiva, palpabile direi, anche per il recupero strutturale legato ai fondi del Pnrr e al Giubileo che sta trasformando l’aspetto estetico e funzionale della città”.
La sfida di oggi
Il cambiamento citato da Onorato riguarda “non solo gli alberghi, ma i servizi, l’intrattenimento e la ristorazione. Oggi la sfida è essere positivi rispetto all’internazionalizzazione della città senza perdere l’identità. Il motivo per il quale la nostra città è nei sogni di un americano o di un asiatico è per come noi viviamo. Abbiamo una particolarità unica che dobbiamo riuscire a mantenere, perché non la trovi a Denver, a Los Angeles o a Tokyo, parlo di una stradina del centro dove trovi un liutaio che fa i violini a mano e subito dopo un negozio che fa le cinte. Nelle periferie trovi dei giovani che registrano musica, altri che fanno prodotti di bigiotteria. L’internazionalizzazione è una sfida come sistema Italia”.
Ornella D’Alessio
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