Intervista a Gabry Ponte, in gara all’Eurovision 2025 per San Marino
Intervista a Gabry Ponte, a poche ore dalla prima semifinale dell'Eurovision 2025, nella quale rappresenterà San Marino. L'articolo Intervista a Gabry Ponte, in gara all’Eurovision 2025 per San Marino proviene da imusicfun.

Intervista a Gabry Ponte, a poche ore dalla prima semifinale dell’Eurovision 2025, nella quale rappresenterà San Marino.
L’emozione è tangibile, ma è forte anche la consapevolezza di aver svolto un lavoro egregio di avvicinamento a Basilea.
Appuntamento questa sera alle ore 22.08 per l’esibizione del Dj e successivamente… via al voto!
il televoto inizia indicativamente alle 22.30 e dura 15 minuti. Si può votare un massimo di 5 volte! –
Per votare si può mandare un SMS al numero 475 475 0 e scrivi “11” OPPURE… Sul sito esc.vote cercare San Marino e votare per Gabry Ponte!
Intervista a Gabry Ponte, in gara all’Eurovision 2025 per San Marino
Gabry Ponte, Eurovision Song Contest… ormai manca davvero poco alla tua esibizione. Quali sono le sensazioni?
Sì, siamo davvero arrivati al dunque. Questa sera è la grande serata della prima semifinale. Sono giorni che proviamo e riproviamo lo show. Non posso dire di essere tranquillo, perché non si è mai completamente tranquilli, ma di sicuro siamo molto carichi. Siamo pronti!
Dall’8 marzo non ti sei praticamente mai fermato, tra preparativi e pre-party eurovisivi. Un modo per incontrare la comunità eurovisiva che già conosceva la tua musica. Come ti sei trovato?
È stato molto bello vedere il pezzo crescere, soprattutto all’inizio, quando era cantato solo in italiano. Poi, con i vari pre-party, è cresciuto anche il coinvolgimento del pubblico. L’altro giorno, per esempio, durante il Turquoise Carpet abbiamo attraversato Basilea sul tram, è stato pazzesco: c’erano centinaia di migliaia di persone per strada che cantavano e ballavano. Incredibile. Tanto affetto insperato.
E in tutto questo San Marino ti ha adottato. Hai incontrato anche i Capitani Reggenti. Com’è stata l’esperienza?
Il Palazzo è bellissimo, nonostante avessi visitato in passato la Repubblica, non lo avevo mai visitato all’interno. Sono stati tutti gentilissimi e molto disponibili. Mi hanno sostenuto fin dal primo momento. Li ringrazio anche per avermi invitato al loro contest. Dopo Sanremo, leggevo i commenti della gente che scriveva sui social: “Portate questo pezzo all’Eurovision!”. Ma essendo italiano, non potevo, non ho vinto Sanremo. Poi è arrivato l’invito di San Marino. È stato come se tutti i pianeti si fossero allineati… anzi, tutti i Santi! Sanremo, San Marino, San Siro…
Tu hai già un legame con San Marino. Non dimentichiamo il pezzo con Little Tony, con cui hai lavorato in “Figli di Pitagora”. Dopo tanti anni, che ricordo hai di lui?
Un ricordo bellissimo, non solo per la canzone – che è ancora tra le più amate dai miei fan – ma proprio come persona. Ci eravamo conosciuti a Sanremo nel 2003, quando io partecipai con gli Eiffel 65 e lui con Bobby Solo. Ci siamo poi ritrovati qualche tempo dopo in studio, ed è nato tutto in maniera spontanea. Era una persona con un’energia incredibile, più di me che allora avevo meno di trent’anni. A cena con lui, ti perdevi nei suoi racconti, nei suoi aneddoti. Era davvero un piacere passarci del tempo. Grande ammirazione e lo porto sempre nel cuore.
A breve uscirà anche la tua autobiografia, Dance & Love. Recentemente io ho riguardato Moving On, quella che probabilmente è la tua prima apparizione in video. Come ti sei rapportato con il tuo passato, dovendo riviverlo per la scrittura?
Ho scelto di pubblicare un libro proprio quest’anno perché sono successe tantissime cose Incredibili. Ho rimesso in ordine tutti gli avvenimenti, ma già da prima del successo. Il libro parte da quando avevo 11 anni e mi sono innamorato della musica elettronica, fino all’inizio del successo con Blue e gli Eiffel 65. Tanto quello che è successo dopo, più o meno la gente lo conosce. Ma il prima è una storia pazzesca. Se qualcuno mi avesse detto allora che un giorno avrei riempito San Siro, non ci avrei mai creduto. All’epoca il DJ stava nell’angolo buio del club… lontanissimo dai festival, dalla TV, dai riflettori. Non era negli orizzonti, sembrava impossibile. Perciò tutto quello che è accaduto è stato un viaggio pazzesco. Mi sono divertito a raccontare i retroscena che mi hanno portato sin qua.
E ora San Siro è davvero vicino, ma prima c’è l’Eurovision.
Sì, la mia ansia al momento è incentrata sulla performance di stasera per la prima semifinale.
Come stanno Andrea Bonomo ed Edwyn Roberts dopo aver vinto il David? Sono più tranquilli?
Sì, sono carinissimi. Quando abbiamo deciso di fare questa avventura insieme, abbiamo trovato un compromesso: loro saliranno sul palco mascherati, sono persone fantastiche, autori talentuosissimi, ma non amano apparire. Però sono contentissimo che ci siano, visto che con loro ho scritto il pezzo. Portiamo “Tutta l’Italia” in Europa tutti insieme! Naturalmente farò anche il tifo per Lucio, perché è italiano come lo sono anch’io e sono comunque fan del brano. L’ho incontrato e gliel’ho detto, la sua esibizione è molto intensa. Spero che l’Italia faccia bene, ma visto che da regolamento l’Italia non può votare per sé stessa… speriamo che voti “Tutta l’Italia” , n° 11.. Lo ricordiamo così portiamo “Tutta l’Italia” in finale!
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